Pagine

8 novembre 2017

Cattura di Antonito il camborio sulla strada di Siviglia – Federico Garcia Lorca

fernando Botero - Cavaliere
Cattura di Antonito il camborio sulla strada di Siviglia – Federico Garcia Lorca

a Margarita Xigru

Antonio Torres Heredia,
pronipote dei Camborio,
con un frustino di vinco
va a Siviglia per tori.
Un moro di verde luna
cammina piano e garbato.
I suoi riccioli zincati
gli scintillano tra gli occhi.
Giunto a metà del cammino
spiccò splendidi limoni,
e prese a tirarli in acqua
finché non la rese d’oro.
E giunto a metà cammino,
sotto le fronde di un olmo,
le guardie della stradale
lo portarono via in manette.
*
Il giorno svanisce lento,
con la sera sulle spalle,
e distende la sua cappa
sopra il mare ed i ruscelli.
Le olive stanno aspettando
la notte del Capricorno,
e un’esile brezza, equestre,
scavalca i monti di piombo.
Antonio Torres Heredia,
pronipote dei Comborio,
senza frustino di vinco
viene tra i cinque tricorni.

Antonio, ma tu chi sei?
Se ti chiamavi Camborio,
ne facevi una fontana
di sangue  a cinque zampilli.
Né sei figlio di nessuno,
né legittimo Camborio.
Sono finiti i gitani
che andavan soli sui monti!
Battono i vecchi coltelli
i denti sotto la polvere.
*
Alle nove della sera
lo infilano in una cella,
mentre le guardie civili
bevon tutte limonata.
E alle nove di sera
lo chiudono in cella,
mentre il cielo sta brillando
come groppa di un puledro.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

1 commento:

  1. Indicatemi un altro che con pochi tratti riesce a farti sentire un'atmosfera, un carattere, un paesaggio come Lorca

    RispondiElimina