Tiziano (o Giorgione) – Concerto campestre, 1510 circa, olio su tela. Louvre, Parigi
È
festa – Enzo Montano
(Concerto campestre di
Tiziano)
Concerto e intreccio di
elementi e simboli.
Realtà e sogno, visibile
e invisibile,
gioco e lavoro e ozio,
musica e poesia,
continui rimandi e
contrappunti,
natura sconfinata:
terra, vegetazione, aria cielo.
Giorgione, Tiziano o
forse entrambi,
oppure Palma il vecchio
o Sebastiano del Piombo?
I dubbi li racconta la
storia, comunque immensi,
come questa meravigliosa
Festa di cinquecento anni fa.
Come in sogno, i
contorni sfumano,
all’orizzonte si
confondono cielo, terra e nuvole.
Le due ragazze quasi
nude, quasi muse, quasi ninfe,
con una brocca di vetro
l’una con il flauto l’altra,
sono la poesia tragica e
pastorale,
ispirano i due giovani
che eseguono dal vero
senza mai vederle eppure
presenti:
vero concerto di elementi
sentimenti e allegorie.
A chi osserva arriva
anche una musica dolce
capace di portalo lì,
proprio presso la fontana,
dove è la festa!
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