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28 aprile 2018

Sonetto V – Pablo Neruda

Sonetto V – Pablo Neruda

Non ti tocchi la notte né l'aria né l'aurora,
solo la terra, la virtù dei grappoli,
le mele che crescono udendo l'acqua pura,
il fango e le resine del tuo paese fragrante.

Da Quinchamalì dove nacquero i tuoi occhi
fino ai piedi creati per me nella Frontiera
sei la creta oscura che conosco:
nei tuoi fianchi tocco di nuovo tutto il frumento.

Forse tu non sapevi, araucana,
che quando prima di amarti mi dimenticai dei tuoi baci
il mio cuore restò ricordando la tua bocca
e andai come un ferito per le strade
finché compresi che avevo trovato,
amore, il mio territorio di baci e di vulcani.

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