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26 giugno 2018

L’accerchiamento - Jean Hollander

dipinto di Kenne Gregoire
L’accerchiamento - Jean Hollander

Come t’hanno rinchiuso
dal campo aperto
di nuvola e di vento, di sole
nel tuo sepolcro
con le loro file strette
di alto e necessario grano.
I sentieri che usavamo per incontrarci meglio
in amore e bisogno, nel ricordo,
il tuo grido per vivere
il tuo chiedere pietà sotto la pioggia
il calore della mia pena lacerata
sotto un fregio di neve, di crescere
magari disperando,
ci stringevamo, abbracciati e plasmavamo
il tuo passivo vuoto nel mio preciso dolore.

Ma adesso non ti puoi muovere più –
la tua strada aperta si è contratta
con gli anni, è intralciata
dal crescere di questi fusti magri
che accerchiano i nostri campi di movimento,
e la mia casa è separata
dal luogo dove sei sepolto.
Queste bacche, acini viola che attorciglio
intorno e sopra la tua pietra dura
mai sono stati, mai saranno tuoi,
non possono essere per te
perché non vivi, sono frutto, sono
seme
ma tu sei andato
allontanato altrove
disintegrato muto
rimani tuttavia
quando meno li tormento
mie lacrime, mio lutto.

Da “Poesia” n. 296, settembre 2014. Crocetti Editore
Traduzione di Silvia Bre

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