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2 luglio 2018

Inverno. Che fare in campagna? La mattina - Aleksandr Puskin

Susan Ryder - The Oak Room Chair with Violets
Inverno. Che fare in campagna? La mattina - Aleksandr Puskin

Inverno. Che fare in campagna? La mattina
Il domestico con la solita tazzina
Di tè. Chiedo: fa caldo? la bufera è finita?
Nevica ancora? si può lasciare l’imbottita
Per la sella, o meglio prima di pranzare
Le vecchie riviste del vicino sfogliare?
Neve fresca. Ci alziamo, a cavallo all’istante,
E al trotto all’alba nel campo biancheggiante.
Il frustino in mano, i cani dietro contenti,
Guardiamo la pallida neve con occhi attenti,
Vaghiamo, giriamo a lungo, ma è già ora,
Due lepri scappate, torniamo alla dimora.
Dove sei allegria? E’ sera: fuori tùrbina,
La candela arde cupa. Il cuore si turba.
Mando giù il veleno del tedio così mesto.
Voglio leggere. Gli occhi scorrono sul testo,
Ma la mente è lontana…Il libro chiudendo,
Cerco la penna, mi siedo e pretendo
Dalla musa assonnata parole senza senso.
Al suono il suono non giunge…Perdo consenso
Con la rima, con la mia strana ispiratrice:
Il verso indolente si trascina infelice.
Stanco, con la lira sospendo la tenzone,
Vado in salotto; là sento una discussione
Sullo zuccherificio, su elezioni non lontane.
La padrona cupa come il tempo invernale,
I ferri da calza agita con stizza,
O sul conto del re di cuori profetizza.
Così giorno segue giorno in romitaggio!
Ma se verso sera in questo triste villaggio,
Quando in un angolo siedo giocando a dama,
Su di un carro da una località lontana,
Vengono inattese una vecchietta e due sorelle
(Due bionde fanciulle, leggiadre e snelle), –
Come si anima quel villaggio di pena!
Come la vita, mio Dio, ridiventa piena!
All’inizio sguardi sghembi e indiretti,
Poi qualche parola, poi dialoghi diletti,
E canti di sera, e risate generali,
E valzer vivaci, e sussurri gioviali,
E languidi sguardi, e motti spensierati,
E sulla stretta scala incontri prolungati.
E una fanciulla sul terrazzo si affaccia:
Scoperti il collo, il petto e la bufera in faccia!
Ma la bufera un rosa russa non offende.
Com’è caldo nel gelo un bacio ardente!
Com’è fresca nella neve una fanciulla russa!

Trad. Paolo Statuti

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