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22 luglio 2018

Vecchie parole: fiducia fedeltà - Adrienne Rich

foto da pinterest
Vecchie parole: fiducia fedeltà - Adrienne Rich

Vecchie parole: fiducia fedeltà
e ancora nulla di nuovo in sostituzione.
Io rastrello foglie, rassetto il prato, erba d’ottobre
dolorosamente verde sotto l’oro
e in questo lavoro silenzioso sorgono
pensieri di te
sento la tua voce: sfiducia tradimento
che punge i fili.
Io riempio sacchi con le vecchie foglie
e ancora cadono e ancora
vedo il mio lavoro disfatto
Un pomeriggio gelido di pioggia
e l’intero lavoro tutto da rifare
Non posso sapere ciò che sai
se non me lo dici
ci sono ferite nella nostra comprensione di questo mondo
Ci siamo incontrate in una identica
furia di destinazione
menzionando a mala pena la differenza
(che cosa attirava i nostri bei capelli
nel fuoco
i profondi, ardui abbeveratoi
taciuti)
Sono caduta scavalcando la ringhiera di un seminterrato
il primo giorno di scuola e mi sono ferita la fronte -
te l’ho mai raccontato? Più di quarant’anni
e ricordo ancora che ho annusato il mio sangue
come l’odore di un nuovo libro di testo
E mi hai mai raccontato
come ti richiamava dal gioco tua madre?
E da chi? Per cosa? Questi atomi ricoperti di polvere
comune
quella vita normale dalla quale ognuna e tutte fuggivamo
fuori orbita
alla quale dobbiamo ritornare semplicemente per dire
questo è il mio luogo d’origine
questo è ciò che conoscevo
Il passato non è un guscio tuttavia il cambiamento
continua
Libertà. Non è una volta, camminare fuori
sotto la Via Lattea, sentendo i fiumi
di luce, i campi di buio-
la libertà è un continuo, prosastico ricordare
quotidiano. Mettere insieme, pezzo dopo pezzo
i mondi stellati.

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