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14 agosto 2018

da “Malte Laurids Brigge” – Rainer Maria Rilke

Chao Ken - abandoned house
da “Malte Laurids Brigge” – Rainer Maria Rilke
Bibliothèque Nationale
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E da quei muri incorniciati nei riquadri delle pareti interne emanava il soffio di quella vita, un soffio tenace, pigro, stagnante, che nessun vento aveva potuto portar via. C’era il respiro di mezzogiorno e delle malattie, l’aria guasta, il fumo vecchio di anni, il sudore delle ascelle che fa pesanti i vestiti, l’alito delle bocche guaste, l’afrore dei piedi in fermento. C’era l’acredine delle urine, il bruciore della fuliggine, il grigio effluvio delle patate bollite, il puzzo greve e untuoso dello strutto irrancidito. L’odore lento e dolce dei poppanti non lavati, il soffio d’angoscia dei bambini che vanno a scuola, l’esalazione dai letti dei ragazzi nella pubertà. E molto si era aggiunto che era venuto dal basso, evaporato dal baratro della strada; e molto era venuto dall’alto con la pioggia che non è mai pura sulle grandi città. Molto avevano portato i deboli venti, i venti ormai cittadini che soffiano sempre nelle stesse strade, e molto era ancora venuto di cui non si può sapere l’origine. Ho detto che tutti i muri erano demoliti meno l’ultimo? È sempre di quel muro che parlo. Si dirà che vi ho indugiato innanzi; ma io giuro che comincio a correre appena lo riconosco. È questo il terribile, che io lo riconosca?
(…)

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