Era quasi mezzanotte e il Primo Ministro stava seduto da solo nel suo
ufficio, a leggere una lunga relazione che gli scivolava via dalla mente
senza lasciare la minima traccia. Aspettava una chiamata dal presidente
di un paese remoto e, tra il chiedersi quando quel disgraziato avrebbe
telefonato e il cercare di allontanare gli spiacevoli
ricordi di una settimana lunghissima, faticosa e complicata, nella sua
testa non c'era molto spazio per altro. Più cercava di concentrarsi sui
caratteri stampati della pagina, più chiara vedeva la faccia maligna del
suo avversario politico. Questi era apparso al telegiornale quel giorno
stesso non solo per elencare tutte le cose terribili successe
nell'ultima settimana (come se ci fosse bisogno di ricordarle), ma anche
per spiegare perché fossero, dalla prima all'ultima, colpa del Governo.
Edizioni Salani Editore - traduzione di Beatrice Masini
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