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9 agosto 2018

Poetica – Nuno Jùdice

dipinto di Eric Bowman
Poetica – Nuno Jùdice

Voglio che la mia poesia parli di barche e d’azzurro, che parli
del mare e del corpo che lo cerca, che parli di uccelli e
del cielo che abitano. Voglio una poesia pura, pulita
dai rifiuti delle cose banali, delle contaminazioni di chi
guarda solo per terra; una poesia dove il sublime ci
tocchi, e il poetico sia la parola piena. E’ questa poesia
che scrivo sulla pagina bianca come la parete che era
appena stata verniciata, con le sue imperfezioni
cancellate dalla luce del giorno, e un riflesso del sole
a gridare la vita. E voglio che questa poesia discenda
nelle cantine dove la miseria si accumula, sulle panchine
dove dormono i senza tetto e i senza speranza,
sulle tavole sporche dei resti dell’alba, negli
angoli dove la donna della notte attende l’ultimo
cliente, sulla disperazione di chi non sa da che parte
fuggire quando la morte bussa alla sua porta. E canto
la bellezza che sopravvive alle frasi comuni, alle parole
sporcate dal quotidiano dei mediocri,
ai versi slavati di chi non ha mai sentito
il grido dell’angelo. E dico questo perché sia, nella
poesia, come la pietra scolpita da un fuoco divino.

Trad.  Chiara De Luca
Poesia n. 302, marzo 2015

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