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4 settembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un impiegato, (1953) – Italo Calvino

opera di Kenton Nelson
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un impiegato, (1953) – Italo Calvino
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Si fecero gli auguri, si salutarono, e presero uno da una parte uno dall'altra. Subito, Gnei si sentì invaso dal rimpianto: la possibilità di confidarsi con Bardetta, con quel Bardetta che lui immaginava prima, gli parve un bene smisurato, ora perduto per sempre. Tra loro due - pensava Gnei - avrebbe potuto svolgersi una conversazione da uomo a uomo, bonaria, un po'"ironica, senza esibizionismi, senza vanterie, l'amico sarebbe partito per l'America conservando un ricordo ormai immutabile; e Gnei confusamente si vedeva proiettato nei pensieri di quel Bardetta immaginario, quando, là nel suo Venezuela, ricordando la vecchia Europa - povera ma sempre fedele al culto della bellezza e del piacere - avrebbe istintivamente pensato a lui, il compagno di scuola rivisto dopo tanti anni, sempre con quell'apparenza cauta eppure ben sicuro di sé: l'uomo che non s'era staccato dall'Europa e quasi ne impersonava l'antica saggezza di vita, le oculate passioni... Gnei s'esaltava: ecco che l'avventura della notte avrebbe potuto lasciare un segno, assumere un significato definitivo, invece di sparire come sabbia in un mare di giorni vuoti e uguali.
Forse avrebbe dovuto parlarne comunque, a Bardetta, anche se Bardetta era un poveruomo con altri pensieri per la testa, anche a costo d'umiliarlo. E poi, chi lo assicurava che Bardetta fosse davvero un fallito? Magari diceva così per dire ed era sempre la vecchia volpe d'un tempo... «Lo raggiungo, - pensò, - riattacco discorso, glie lo dico». Corse avanti sul marciapiede, svoltò in piazza, girò sotto i portici. Bardetta era scomparso. Gnei guardò l'ora; era in ritardo; s'affrettò verso il lavoro. Per darsi pace, pensò che quel mettersi come un ragazzo a raccontare ad altri i fatti suoi era cosa troppo estranea al suo carattere, ai suoi usi; e perciò s'era trattenuto dal farlo. Così, riconciliato con se stesso, rinfrancato nel suo orgoglio, bollò la cartolina all'orologio dell'ufficio.
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