Domenico Gnoli - Modern Bestiary, 1968
Hania
– Wislawa Zzymborska
Eccola, questa
è Hania, la buona domestica.
E queste sono
aureole, e non sono padelle.
E il cavaliere
col drago è un dipinto sacro.
E il drago è la
vanità in questa nostra valle.
E questo è il
rosario di Hania, non coralli.
E queste le
scarpe che ha consunto in ginocchio.
E questo il
fazzoletto nero come la veglia,
quando dal
campanile suona il primo rintocco.
Lei ha visto il
diavolo spolverando lo specchio:
Era livido –
padre – a righe gialle, eccome,
e mi ha fissato
laido e ha storto la bocca
e cosa
succederà se ha scritto il mio nome?
Perciò fa offerte
in chiesa e per la santa messa
e comprerà un
cuore con la fiamma argentata.
Da quando
costruiscono la nuova canonica,
il prezzo dei
diavoli ha avuto un’impennata.
È assai costoso
trar l’anima di tentazione,
e intanto la
vecchiaia con sbatter d’ossa avanza.
Hania è così
magra, talmente senza niente,
che si smarrirà
nella Cruna dell’Ago immensa.
Maggio, rendi i
colori, sii come dicembre.
Ramoscello
fronzuto, avvolgiti d’un velo.
Sole, smorza la
luce. Nubi, flagellatevi.
Primavera,
innevati e fiorirai in cielo!
Non ne ho
sentito il riso, non ne ho sentito il pianto.
Ammaestrata
all’umiltà, nulla chiede in compenso.
L’accompagna
per via un’ombra – il lutto del corpo,
e il suo fazzoletto sdrucito latra al vento.
da Wislawa Szymborska. La
gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore
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