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29 novembre 2018

L’illecito – Pier Paolo Pasolini

Le tre Grazie di Antonio Canova, dettaglio
L’illecito – Pier Paolo Pasolini

Quando tu mi hai capito,
e, non incoerente,
mio cinico innocente,
gusti il frutto proibito.

Sei un crudo fanciullo
che, ancora, ha meraviglia
tradendo la famiglia
nei suoi ingenui trastulli!

No, non ti rassegni
a saperti per sempre
nelle appartate tenebre
dove non hai ritegni.

(A uno dei tuoi sogni
pensa … a Bologna, a Idria…
il sogno in cui tua madre
infila i tuoi calzoni…

Pensa alla precoce
pena di te fanciullo
fisso nel folle azzurro
d’asiatici oceani.

Ma oggi stesso, o m’inganno?
vedendo d’improvviso
un corpo, un caldo viso
morivi al cieco affanno.)

È inutile: non vedi
lo smorto compromesso?
Sii dunque l’ossesso
che non cerca rimedi.

L’illecito t’è in cuore
e solo esso vale,
ridi del naturale
millenario pudore.

da Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell’anima.
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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