Pagine

29 novembre 2018

Solitudine – Pier Paolo Pasolini

Michelangelo - Tomba di Giuliano de' Medici, particolare, marmo, 1524/1534, 650×470 cm, Sagrestia Nuova, Firenze
Solitudine – Pier Paolo Pasolini

… Nondimeno ti parlo:
chissà che la maschile
tua distrazione tarli
l’indiscreto, il Vile.

Ecco: la tela stinta
dei calzoni disegna
le tue forme intime
dove l’arcano regna.

Arrossisci? Mi scacci?
Pensati tredicenne,
in treno, con le mani
strette sul grembo tenero.

Pensati sotto il fiotto
della doccia, a Bologna,
col costume disciolto,
ebbro di vergogna.

………………….

Oh è inutile insistere,
ormai ci si è intesi:
è abbastanza triste
il tuo volto riacceso.

Ma… hai forse ingannato
lo stesso Tentatore?
Ti vedo appassionato
DI BELLEZZA O D’AMORE?

Disprezzo e tenerezza
verso di te, Narciso,
covi nel carezzevole
odioso tuo viso.

Me ne vado: imprendibile
nel tuo esistere puro,
ingenuo, e conscio, vivi:
anche a me sei oscuro.

da Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell’anima.
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

Nessun commento:

Posta un commento