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1 dicembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Mario Tozzi - Bagnanti, olio su tela cm 130 x 90
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Dopo tanto parlare di tuffarsi, la signora scese con cautela da un gradino a fior d'acqua. Amedeo si buttò di testa da una roccia più in alto del solito. Erano all'ora dell'ancora lento inclinarsi del sole. Il mare era dorato. Nuotarono in quell'oro, un po' discosti: Amedeo talora s'immergeva per qualche bracciata sott'acqua e si divertiva a spaventare la signora passandole di sotto. Diciamo si divertiva: era roba da bambini, si capisce, ma del resto, cosa c'era da fare? Il bagno in due era leggermente più noioso che da soli; ma una differenza minima, comunque. Fuor dei riflessi d'oro, l'acqua incupiva il suo azzurro, come da giù in fondo affiorasse un'oscurità d'inchiostro. Era inutile, nulla eguagliava il sapore di vita che è nei libri. Amedeo sorvolando certi scogli barbuti a mezz'acqua e dirigendo lei spaventata (per farla montare su un isolotto le strinse le anche e il petto, ma le sue mani a stare immerse erano diventate quasi insensibili, coi polpastrelli bianchi e ondulati), volgeva sempre più spesso lo sguardo a riva, dove spiccava la copertina colorata del volume. Non c'era altra storia, altra attesa possibile oltre a quella che aveva lasciato in sospeso tra le pagine dov'era il segnalibro, e tutto il resto era un intervallo vuoto.

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