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1 dicembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

dipinto di Ugo Celada - Ritratto della moglie (dettaglio), olio su tela cm 100 x 165
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

«Dato che deve avvenire, avvenga subito!» pensò Amedeo buttandosi avanti col libro in mano, un dito tra le pagine, ma ciò che lesse in quello sguardo - rimprovero, commiserazione, scoramento, come gli volesse dire: «Stupido, facciamo anche così se non c'è che far così, ma non capisci niente neanche tu come gli altri...» -, cioè quello che non lesse perché negli sguardi non sapeva leggere ma solo indistintamente avvertì, gli provocò un momento di tale trasporto verso la donna che, abbracciandola e cadendo insieme a lei sul materassino, volse appena il capo al libro per vedere che non finisse in mare. Era cascato, invece, proprio a fianco del materassino, aperto, ma s'erano voltate alcune pagine, e Amedeo, pur sempre nel trasporto dei suoi abbracci, cercò d'avere una mano libera per mettere il segnalibro alla pagina giusta: non c'è nulla di più noioso, volendosi rimettere a leggere in fretta, che dover star lì a sfogliare senza ritrovare il filo.
L'intesa amorosa era perfetta. Poteva forse essere protratta più a lungo; ma non era forse stato tutto fulmineo, in questo loro incontro?
Imbruniva. Giù gli scogli s'aprivano, a scivolo, in una piccola cala. Adesso lei era discesa là e stava a mezz'acqua. - Vieni anche tu, facciamo un ultimo bagno... - Amedeo, mordendosi un labbro, contava quante pagine mancavano alla fine.

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