Pagine

1 dicembre 2018

da Nel giardino del diavolo - Stewart Lee Allen

dipinto di Yampier Sardina Esperon
da Nel giardino del diavolo - Stewart Lee Allen

Lo stesso vale per i cibi che si ritiene possano minacciare la natura “femminile” della donna. Al giorno d’oggi le donne giustificano la loro passione per l’insalata verde come un modo per mantenere la linea. In effetti l’associazione tra le verdure e il genere femminile risale a una serie di strani miti greci, che ritenevano la lattuga responsabile dell’abbassamento del desiderio animale; poiché le donne erano ritenute esenti da questo tipo di sensazioni, l’insalata divenne il più femminile degli alimenti. Nell’America del XIX secolo, dove non era proprio di moda essere magre, le donne erano comunemente soggette a uno squilibrio nutrizionale chiamato “clorosi”, causato da un’alimentazione basata soltanto su dolci e insalate. Si tennero allora conferenze sugli alimenti femminili, iniziando con pesce e insalata e finendo, naturalmente, con il dessert.
Ancora oggi riviste specializzate riportano studi che “dimostrano” che le donne incinte che seguono una dieta vegetariana hanno maggiori probabilità di dare alla luce una femmina rispetto alle mamme carnivore, che tendono invece a generare maschietti. Ci fu il caso di una teen-ager americana cui lo psichiatra consigliò una dieta di due insalate al giorno per “curare” le sue tendenze omosessuali. “Seguivo un elenco di insalate verdi inframmezzate da preghiere” scriveva “Whitey” nella raccolta Word Is Out: Stories of Some of Our Lives. “Ero piena di aspettative che… ciò risolvesse tutti i miei problemi e rendesse felice mia madre.” Dopo il fallimento della cura, i genitori l’internarono per quattro anni in manicomio. Fu lì che la ragazza ebbe le sue prime esperienze omosessuali.

Nessun commento:

Posta un commento