La formazione degli
intellettuali
Gli intellettuali
sono un gruppo sociale autonomo e indipendente, oppure ogni gruppo sociale ha
una sua propria categoria specializzata di intellettuali? Il problema è
complesso per le varie forme
che ha assunto finora il processo storico reale di formazione delle diverse
categorie intellettuali. Le più importanti di queste forme sono due:
1) Ogni gruppo
sociale, nascendo sul terreno originario di una funzione essenziale nel mondo
della produzione economica, si crea insieme, organicamente, uno o più ceti di
intellettuali che gli danno omogeneità e consapevolezza della propria funzione non
solo nel campo economico, ma anche in quello sociale e politico: l'imprenditore
capitalistico crea con sé il tecnico dell'industria, lo scienziato
dell'economia politica, l'organizzatore di una nuova cultura, di un nuovo
diritto, ecc. ecc. Occorre notare il fatto che l'imprenditore rappresenta una
elaborazione sociale superiore, già caratterizzata da una certa capacità
dirigente e tecnica (cioè intellettuale): egli deve avere una certa capacità tecnica,
oltre che nella sfera circoscritta della sua attività e della sua iniziativa,
anche in altre sfere, almeno in quelle più vicine alla produzione economica
(deve essere un organizzatore di masse d'uomini, deve essere
un organizzatore della «fiducia» dei risparmiatori nella sua azienda, dei
compratori della sua merce ecc.). Se non tutti gli imprenditori, almeno una
élite di essi deve avere una capacità di organizzatore della società in
generale, in tutto il suo complesso organismo di servizi, fino all'organismo statale,
per la necessità di creare le condizioni più favorevoli all'espansione della
propria classe; o deve possedere per lo meno la capacità di scegliere i
«commessi» (impiegati specializzati) cui affidare questa attività
organizzatrice dei rapporti generali esterni all'azienda. Si può osservare che
gli intellettuali «organici» che ogni nuova classe crea con se stessa ed
elabora nel suo sviluppo progressivo, sono per lo più «specializzazioni» di
aspetti parziali dell'attività primitiva del tipo sociale nuovo che la nuova
classe ha messo in luce. (Anche i signori feudali erano detentori di una particolare
capacità tecnica, quella militare, ed è appunto dal momento in cui
l'aristocrazia perde il monopolio della capacità tecnico-militare che si inizia
la crisi del feudalismo. Ma la formazione degli intellettuali nel mondo feudale
e nel precedente mondo classico è una quistione da esaminare a parte: questa formazione
ed elaborazione segue vie e modi che occorre studiare concretamente. Così è da
notare che la massa dei contadini, quantunque svolga una funzione essenziale
nel mondo della produzione, non elabora propri intellettuali «organici» e non «assimila»
nessun ceto di intellettuali «tradizionali», quantunque dalla massa dei
contadini altri gruppi sociali tolgano molti dei loro intellettuali e gran
parte degli intellettuali tradizionali siano di origine contadina).
2) Ma ogni gruppo
sociale «essenziale» emergendo alla storia dalla precedente struttura economica
e come espressione di un suo sviluppo (di questa struttura), ha trovato, almeno
nella storia finora svoltasi, categorie sociali preesistenti e che anzi apparivano
come rappresentanti una continuità storica ininterrotta anche dai più
complicati e radicali mutamenti delle forme sociali e politiche. La più tipica
di queste categorie intellettuali è quella degli ecclesiastici, monopolizzatori
per lungo tempo (per un'intera fase storica che anzi da questo monopolio è in
parte caratterizzata) di alcuni servizi importanti: l'ideologia religiosa cioè
la filosofia e la scienza dell'epoca, con la scuola, l'istruzione, la morale,
la giustizia, la beneficenza, l'assistenza ecc. La categoria degli
ecclesiastici può essere considerata essere la categoria intellettuale
organicamente legata all'aristocrazia fondiaria: era equiparata giuridicamente
all'aristocrazia, con cui divideva l'esercizio della proprietà feudale della
terra e l'uso dei privilegi statali legati alla proprietà. Ma il monopolio
delle superstrutture da
parte degli ecclesiastici (da esso è nata l'accezione generale di
«intellettuale» – o di «specialista» – della parola «chierico», in molte lingue
di origine neolatina o influenzate fortemente, attraverso il latino
chiesastico, dalle lingue neolatine, col suo correlativo di «laico» nel senso
di profano, non specialista) non è stato esercitato senza lotta e limitazioni,
e quindi si è avuto il nascere, in varie forme (da ricercare e studiare
concretamente) di altre categorie, favorite e ingrandite dal rafforzarsi del
potere centrale del monarca, fino all'assolutismo. Così si viene formando
l'aristocrazia della toga, con suoi propri
privilegi; un ceto di amministratori, ecc., scienziati, teorici, filosofi non
ecclesiastici, ecc.
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