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4 gennaio 2019

Il baule - Kazimierz Wierzynsky

Domenico Gnoli, Suitcase, 1969, acrylic and sand on canvas
Il baule - Kazimierz Wierzynsky
                                                      
                                                     A Maria Dąbrowska

In soffitta dorme il mio ritorno,
La valigie, il baule con le borchie di ottone,
Tutta la mia patria,
I passaporti, le cittadinanze,
I visti dell’emigrazione.

Il baule, la mia grande proprietà,
Che qui devo custodire,
Normale inizio dell’infelicità
E demente fine.

Baule di vecchi bambini ranciditi,
Pronti a rimbambirsi e incretinire ancora
E tra cianfrusaglie che non servono a niente
La selvaggia solitudine, l’amarezza della nostalgia,
Il ciarpame più disperato.

L’ululo dei cani oltre la mia terra carpatica,
Il singhiozzo che mi vergogno di confessare –
E trasloco dopo trasloco,
Dall’America in Europa,
Dall’Europa in America,
IL baule sulle spalle,
Le scale scese,
La patria.

Tale è il bagaglio. Tale il viaggio,
Tale il mio orario:
Tutti i lati del mondo aperti
E l’uscita da nessuno.

Tale è la trappola. Né cosa prendere da qui
Né con che giungere alla fine:
Soffitta mia e ritorno,
Perdizione e amore,
Che non so uccidere
Né custodire.

Traduzione di Paolo Statuti
Poesia n. 323, febbraio 2017. Crocetti Editore

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