dipinto di Eric Bowman
L’epos dei denti – Pandelis BukalasIl mare si univa al cielo,
la luna si ritirava, piena di compassione
per due granelli di tempo
che dilatavano nell’infinito
la luna sgridava le stelle
perché non importunassero l’oscurità regnante
accoccolandoci nel suo grembo
E tu – anima anìmula, il tuo corpicino,
luce carnale,
consacra la brama
sulla santa mensa della paura
Sulle labbra il segno del tuo bacio
suggello di un incompiuto anelito affamato
profondo segno insonne
che accompagna le veglie dell’anima
mentre si riscatta soffre
mentre gioisce si avvelena
e canta per placare la pena
roveto ardente che rifiuta l’acqua
e prega il vento di accrescerlo
Bacio il ricordo del tuo bacio
e lo conservo purpureo in fondo al cuore
Volontario mi inabisso in questa elle
perché mi afferri la scialuppa dei tuoi denti
e mi resusciti consumandomi.
La strada dell’amore è sempre aperta.
E non ha ritorno.
Traduzione di Massimo Cazzulo
Da “Poesia” n. 298, novembre 2014. Crocetti Editore
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