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2 giugno 2019

Lo spreco – Sally Read

Victor Borissov-Moussatov. La fenêtre
Lo spreco – Sally Read

Il frutteto non è nostro, anche se dentro c’è la nuova casa,
e dalla finestra sul retro vedo spuntare le arance:
verdi, senza profumo. Il fresco svelarsi
dell’assolutamente nuovo. A volte, tornando a casa,
ne soppeso una nella mano. Una durezza dai tanti strati,
senza nocciolo. La buccia un mosaico indeciso verde, paglia,
corallo – da mal di testa, se vuoi decidere.
Poi, la lenta fiamma a un pallidissimo giallolimone, limone-arancio,
e, giorni dopo, una fresca acerbità. Essenza vergine
che toglie il respiro. Poi rami protesi
con colori non morsi e la bocca che dolorosamente
stilla per aver dentro il liquido. Poi, gli alberi sovraccarichi,
tonfano sulle zolle: traboccano, come angeli inginocchiati
ai loro piedi. Ma in questi giorni brevi in cui li osservo
si sciolgono: pomi che impastano le loro forme alla terra, fini
membrane che li contengono appena. Come posso dirti
questo desiderio delicato che qualcosa accada?
Le nostre ore restano intatte, ordinate, sazie, il giardino
pieno di promesse non riscosse. Ma le nostre notti quiete
mi fanno vigile – una spolverata di luci di città
che si smorzano senza suono al punto che le sento
chiudersi in me, una dopo l’altra.

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