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15 giugno 2019

Post office - Charles Bukowski

Post office - Charles Bukowski

Ogni percorso aveva le sue trappole e solo i postini fissi le conoscevano. Ogni giorno ce n'era una nuova, e bisognava sempre stare in guardia, contro assassini, stupratori, cani o altri stramaledetti lunatici. I fissi non te li dicevano, i loro piccoli segreti. Era l'unico vantaggio che avevano... oltre a sapere a memoria tutti gli indirizzi.
5Erano cazzi acidi per i nuovi, specialmente per quelli che passavano la sera a bere, andavano a letto alle 2, e si alzavano alle 4.30 dopo aver scopato e cantato per tutta la notte e averla passata liscia, o quasi. Un giorno ero per strada e il percorso stava andando bene, anche se era nuovo, e pensai, Gesù cristo, forse per la prima volta da due anni a questa parte riuscirò a mangiare. Avevo un tremendo man di testa da sbronza, ma andò bene lo stesso fino a quando dovetti consegnare un pacchetto di lettere indirizzate a una chiesa. Sull'indirizzo non c'era il numero, solo la via e il nome della chiesa. Salii gli scalini con la testa che martellava. Non c'era la cassetta delle lettere e non c'era nessuno, là dentro. C'erano delle candele accese. Acquasantiere in cui immergere le dita. E il pulpito vuoto che mi guardava, e tutte quelle statue, rosso e chiaro, e azzurre e gialle, le finestre chiuse, l'aria del mattino calda e puzzolente. Oh Gesù Cristo, pensai. E uscii fuori. Girai intorno alla chiesa e trovai una scala che scendeva. Entrai da una porta aperta. Sapete cosa vidi? Una fila di cessi. E docce. Ma era buio. Le luci erano spente. Come cazzo fanno a pensare che si possa trovare una cassetta delle lettere al buio? Poi vidi l'interruttore. Lo alzai e le luci della chiesa si accesero, dentro e fuori. Andai nella stanza vicina e vidi un sacco di paramenti sparsi sul tavolo. C'era una bottiglia di vino. Gesù Cristo, pensai, chi altro potrebbe capitare in un posto come questo se non Chinaski? Presi la bottiglia di vino, buttai giù una bella sorsata, lasciai le lettere sui paramenti, e tornai indietro verso i cessi e le docce. Spensi le luci, feci una cacata al buio e fumai una sigaretta. Pensai anche di farmi una doccia ma mi pareva già di vedere i titoli: POSTINO SORPRESO A BERE IL SANGUE DEL REDENTORE E A FARE LA DOCCIA, NUDO, IN UNA CHIESA CATTOLICA. Così, dopotutto, non feci in tempo a mangiare, e quando arrivai in ufficio Jonstone mi sbatté davanti un'ammonizione per il ritardo, ventitré minuti. In seguito appresi che la posta indirizzata alla chiesa andava recapitata alla casa parrocchiale dietro l'angolo. Ma adesso almeno so dove andare a cacare e a fare la doccia in caso di bisogno

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