Pagine

15 giugno 2019

Valzer nero – Ingeborg Bachman

Valzer nero – Ingeborg Bachman

Il remo con il gong attacca il valzer
nero
chitarre cuciono ombre con punti arrotondati.

Sotto la soglia riverbera la mia casa
oscura
lieve un candelabro ruba all’altro la lingua
fiammeggiante.

Spiegata sopra i suoni: armonia d’onda
e gioco;
per altre mete sempre si sottrae
il fondo.

Se devo al giorno le grida del mercato e il pallone
azzurro –
ala d’uccello e tronco di pietra cercano la postura,

per il pas de deux delle loro notti, tacito a me donato,
Venezia, da pali e uccelli punteggiata, Occidente e
Oriente!

Solo i mosaici hanno radici e stanno saldi a terra,
colonne circondano le boe, resti di maschere
e affreschi.

Nessun agosto fu in grado di vedere il sole
leonino,
già al principio d’estate sventolava
la criniera.

Immagina smisurato chiarore, la zampata sulla
prora,
e sulla scia della chiglia lo stolto corteo di maschere,

sul parquet allagato un tessuto navigato a punta,
acqua salmastra, l’amore e il suo sapore,

introduzione, poi preludio alla quiete e dopo
nulla,
remi battenti pause e la coda del mare!

Trad. Luigi Reitani

Nessun commento:

Posta un commento