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14 luglio 2019

L’aurora – Federico Garcia Lorca

opera di Leandra Cominazzini Angelucci
L’aurora – Federico Garcia Lorca

L’aurora di New York
ha quattro colonne di fango
e un uragano di colombe nere
che sguazzano nell’acqua putrida.
L’aurora di New York geme
sulle immense scalinate
cercando fra gli spigoli
nardi di angoscia disegnata.
L’aurora arriva e nessuno la riceve nella bocca
perché lì non c’è mattino né speranza possibile.
A volte le monete in sciami furiosi
perforano e divorano bambini abbandonati.
I primi ad uscire capiscono con le proprie ossa
che non ci sarà paradiso né amori sfogliati:
sanno di andare al fango di numeri e di leggi,
a giochi senza arte, a sudori senza frutto.
La luce è sepolta da catene e frastuono
in un’impudica sfida di scienza senza radici.
Nei quartieri c’è gente che barcolla insonne
come appena uscita da un naufragio di sangue.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

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