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10 settembre 2019

Da Un amore – Dino Buzzati

dipinto di Marc Figueras, 1981
Da Un amore – Dino Buzzati

C’erano il lunedì mattina delle nubi grige e Laide aveva senso di vomito diceva di non aver chiuso occhio e fino a Lodi se ne stette mezza addormentata a Lodi chiede di fermarsi a un bar prende il caffè con tre brioches verso levante il cielo si schiariva.
E a un tratto dopo Parma la Laide incominciò a cantare si era levato il sole lei si era messa un fazzoletto che la faceva sembrare una contadinella prese a cantare ma non cantava canzoni di moda attaccò il repertorio delle canzoni uscite dalle lontanissime profondità del popolo rozze e volgari forse senza nostalgie e languori, storie da caserma e da osteria cariche di doppi sensi ma secche e autentiche.
Cantava non sguaiata ma libera non maliziosa ma furba piccola teppista che all’improvviso ritrovava in sé l’aria delle strade e dei cortili di quando era bambina e faceva la lotta coi compagni pestandosi di santa ragione di quando per gioco addentava i polpacci delle attempate sedute ai giardini di quando scendeva in cantina in cerca degli amici topi e una volta ne aveva portato uno in casa che avrà pesato almeno mezzo chilo che le stava in braccio tutto contento e le leccava le manine.

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