Ernesto Treccani - fiori, Olio su tela
Fredda, oh non fredda – Dylan ThomasFredda, oh non fredda;
Aguzza, oh non aguzza
La collinetta delle idee che pensi
Con quella mente semi-modellata che io dicevo tua,
Ma più fredda quando la sconfesso
E più tagliente quando faccio a pezzi
Il ghiacciolo d’ogni accorta fantasia.
Perché quando ti comprai per un’idea (non costavi di più)
Come potevo lisciare quella pelle
Sapendo che un sogno poteva offuscarla,
E, tratto il filo, devastare e smembrare
Qualche bambola mentale;
Come baciare, quando la bambola poteva dirmi
Padrone, la sua bocca è segatura
E la sua lingua, osservala, cenere;
Allontanati,
Allontanati da lei,
Dolce, automatica, sono il miglior giudice.
Ma tu non andrai via da me, creazione:
Oh no, la mia mente è il tuo panottico.
Non te ne andrai se non sarò io a volerlo
E i miei pensieri non scorrano con tanta fatica
Che non ci sia mare regolato per essi,
Né luogo in cui, onda appollaiandosi su onda,
Una tale energia possa acquistare
Il senso che deve avere.
Tu vuoi restare mia prigioniera,
Chiusa nella tua cella di segreti pensieri,
E io, tuo catturatore, devo il mio amore trattenere
Dal quale tu non puoi fuggire.
da Dylan Thomas Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni – Giulio Einaudi Edizioni
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