7 gennaio 2020

da Così parlò Bellavista - Luciano de Crescenzo

da Così parlò Bellavista - Luciano de Crescenzo
 
E va bene dice il dottor Passalacqua e allora adesso per fare contento Salvatore andiamo tutti a votare Partito Comunista Italiano, cosi Salvatore in caso di guerra può andare a fare il prigioniero a Miami Beach. Ma che c entra, io prima ho voluto fare solo una battuta, il fatto vero è che voi, carissimo dottore, siete un poco allergico alla parola comunista e come sentite comunista subito vi appicciate. Ecco questa è la verità dottò: come sentite comunista subito vi appicciate. Salvatò io già un altra volta te l ho detto che con te di politica mi rifiuto di parlare risponde Passalacqua. E per forza, voi siete un aristocratico liberale e siccome io rappresento il popolo, voi con il popolo non ci volete parlare. Invece tu il popolo lo ami. Non è vero Salvatò? Diciamo che non ne sono propriamente innamorato, però sicuramente lo rispetto più di voi liberali. Salvatore bello, la verità è che voi comunisti dite di amare il popolo ed invece secondo me altro non sapete fare che odiare i ricchi. E no dottore mio, scusate se vi contraddico, adesso figuratevi se con tutto il da fare che tengo dalla mattina alla sera per guadagnarmi un poco di pane, mo mi metto pure ad odiare. Ecco la demagogia, ecco la demagogia! Dove sta? chiede Salvatore guardandosi intorno. Salvatore sa benissimo cos è la demagogia, sennonché si diverte a recitare la parte di quello che non lo sa. Dove sta che cosa? chiede Passalacqua. La cosa che avete detto voi. Salvatò, ho detto la demagogia perché voi comunisti questo sapete dire: un poco di pane, un tozzo di pane, pane e lavoro e via discorrendo. E allora che dovrei dire? Che io mò mi lavo ogni giorno cinque piani di scale per un poco di aragosta! Salvatò, a prescindere che tu le scale non le lavi mai, nemmeno una volta al mese, e che il V piano non sai neanche come è fatto, io volevo dire che i comunisti sono sempre pronti a cantare il solito ritornello: quello del popolo che si muore di fame. Oggi Salvatò, guardiamoci bene in faccia, qua in Italia non si muore più di fame nessuno. A voi liberali invece piacerebbe incontrare per strada ogni tanto qualche morto. Salvatò, siamo seri. Io sono un tecnico e credo nei numeri, credo nella statistica. Tu sai che cosa è la statistica? Approssimativamente, datosi che non ho mai esagerato nello studio. Dunque dottò se ho ben capito, correggetemi se sbaglio, supponendo che mi mettessero con il didietro in un forno e con la testa in un frigorifero, io dovrei dire di stare statisticamente bene. Risata generale di tutti i presenti. Ormai la platea è aumentata di numero. A Napoli si forma per germinazione spontanea, senza bisogno di inviti particolari. La partecipazione è imparziale ed i consensi vanno elargiti più per l abilita degli oratori che non per le loro idee. Salvatore è comunista e sostiene di aver partecipato alle quattro giornate di Napoli, malgrado che in quell epoca avesse solo otto anni. Passalacqua invece si qualifica liberale, pur essendo inconsciamente monarchico-fascista, però in senso buono Salvatò, ti voglio bene ma tu mi devi seguire si spazientisce il dottor Passalacqua qua stiamo cercando di fare un discorso costruttivo e tu m interrompi per fare dello spirito. Ma che dice la statistica dottò? chiede il signore dell appartamento. Dunque la statistica, la statistica dice che l Italia ha un reddito procapite, che poi sarebbe come dire a testa, di lire all anno per abitante, e che quindi l Italia è una delle nazioni più ricche del mondo. Dottore illustrissimo, dice Salvatore alzandosi sull attenti ed inchinandosi a ringraziare vi ringrazio per avermi fatto sapere che io, in qualità di cittadino italiano, sono uno degli uomini più ricchi del mondo e vi giuro quanto è certo Iddio che non me ne ero proprio accorto, anche perché momentaneamente, nelle vesti di vicesostituto portiere, guadagno solo lire al mese, gentilmente concesse dal mio datore di lavoro Ferdinando Amodio, che sta seduto qua fuori e che mi sente. Però giustamente voi mi ricordate che in compenso ci sta don Giovannino Agnelli che si alza un miliardo al mese e che quindi statisticamente stiamo tutti a posto: io, Agnelli e Ferdinando. Ecco qua e io qua ti volevo! grida esultante il dottor Passalacqua. Lo sapevo che avresti tirato in ballo la sperequazione del reddito, ma se hai un poco di pazienza, carissimo Salvatore, alla fine dovrai darmi ragione. Dunque la statistica, la statistica dice pure che in Italia si consumano per mangiare ogni giorno 3200 calorie per abitante, mentre per vivere, e vivere bene, ne bastano anche E qua non mi puoi più venire a raccontare che don Giovannino Agnelli si siede a tavola a mezzogiorno e si scende 800 o 900 mila calorie: sì siamo d accordo che mangerà caviale, aragoste, quello che cacchio vuoi tu, ma sempre uno stomaco come il tuo dovrà riempire. E allora dovrai convenire che, se la statistica dice che in Italia si consumano 3200 calorie a testa al giorno, qualcuno queste calorie se le deve pure mangiare e che quindi in Italia non si muore più di fame nessuno. Vedete dottò, voi avete la laurea e siete informato meglio di me su tutti questi numeri. Io non mi permetterei mai di dire che ve li state inventando in questo momento, però che vi debbo rispondere? se le cose stanno come avete detto voi e allora vuol dire che quelle 3200 calorie mie sono la schifezza della schifezza delle calorie consumate in Italia. E sì, perché altrimenti non si spiegherebbe come io ogni sera quando mi vado a coricare resto sempre con un poco di appetito. La statistica, la statistica dice ancora continua imperterrito il dottor Passalacqua che siccome in Italia circolano quasi quindici milioni di autoveicoli, ogni famiglia italiana mediamente tiene la macchina. Ed io mediamente non la tengo risponde Salvatore. Anche in questo caso non mi puoi venire a raccontare che don Giovannino Agnelli, quando esce per fare la spesa e va a comperarsi quelle novecentomila calorie di cui ha bisogno per farsi uno spuntino a mezzogiorno, se ne esce con diecimila automobili una dietro l altra Il guaio è, dottore stimatissimo, che voi misurate tutto ad automobili e panzarotti (crocchette di patate). Il guaio è, Salvatore egregio, che a te piace piangere come le gatte sui tetti, che come ben sai piangono e fanno all amore contemporaneamente E va bene, allora vuol dire che da questo momento non piangerò più. Farò il vicesostituto portiere senza diritto al lamento. Ebbè mannaggia la morte! Io quando parlo con i comunisti mi attacco sempre i nervi dice il dottor Passalacqua rivolgendosi ai presenti per avere comprensione. Vi giuro che vorrei essere il padrone del mondo per cinque minuti solamente! Direi: tu Coppola Salvatore che dici? Che il comunismo è una bella cosa? Ti piace la Russia? Ti piace la Cina? Ed io ti voglio fare contento. Piglio e ti faccio vivere in Cina, vuol dire che prendo un cinese che si è scocciato della Cina e lo mando a Napoli al posto tuo. E qua ci manca solo il vicesostituto portiere cinese e poi siamo a posto. Insomma io voglio dire questo, che prima di dire: viva Mao! Viva il comunismo! uno lo dovrebbe provare questo comunismo dice Passalacqua. Ed io sono d accordo con voi risponde Salvatore. Finora abbiamo provato il fascismo e la democrazia cristiana, proviamo un poco anche il comunismo e poi dopo ne parliamo. Il guaio è che se poi non ci piace questo comunismo non è che possiamo dire: Scusate tanto ma abbiamo scherzato, vogliamo tornare alla democrazia dice Passalacqua. Ma dico io, immaginatevi per un momento che io non fossi ancora nato: ecco qua, sono un nascituro al nono mese di gestazione e mi trovo ancora nella pancia di mamma mia in attesa di nascere,

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