da Così parlò Bellavista - Luciano de Crescenzo
E
va bene dice il dottor Passalacqua e allora adesso per fare contento
Salvatore andiamo tutti a votare Partito Comunista Italiano, cosi
Salvatore in caso di guerra può andare a fare il prigioniero a Miami
Beach. Ma che c entra, io prima ho voluto fare solo una battuta, il
fatto vero è che voi, carissimo dottore, siete un poco allergico alla
parola comunista e come sentite comunista subito vi appicciate.
Ecco questa è la verità dottò: come sentite comunista subito vi
appicciate. Salvatò io già un altra volta te l ho detto che con te di
politica mi rifiuto di parlare risponde Passalacqua. E per forza, voi
siete un aristocratico liberale e siccome io rappresento il popolo, voi
con il popolo non ci volete parlare. Invece tu il popolo lo ami. Non è
vero Salvatò? Diciamo che non ne sono propriamente innamorato, però
sicuramente lo rispetto più di voi liberali. Salvatore bello, la verità è
che voi comunisti dite di amare il popolo ed invece secondo me altro
non sapete fare che odiare i ricchi. E no dottore mio, scusate se vi
contraddico, adesso figuratevi se con tutto il da fare che tengo dalla
mattina alla sera per guadagnarmi un poco di pane, mo mi metto pure ad
odiare. Ecco la demagogia, ecco la demagogia! Dove sta? chiede Salvatore
guardandosi intorno. Salvatore sa benissimo cos è la demagogia,
sennonché si diverte a recitare la parte di quello che non lo sa. Dove
sta che cosa? chiede Passalacqua. La cosa che avete detto voi. Salvatò,
ho detto la demagogia perché voi comunisti questo sapete dire: un poco
di pane, un tozzo di pane, pane e lavoro e via discorrendo. E allora che
dovrei dire? Che io mò mi lavo ogni giorno cinque piani di scale per un
poco di aragosta! Salvatò, a prescindere che tu le scale non le lavi
mai, nemmeno una volta al mese, e che il V piano non sai neanche come è
fatto, io volevo dire che i comunisti sono sempre pronti a cantare il
solito ritornello: quello del popolo che si muore di fame. Oggi Salvatò,
guardiamoci bene in faccia, qua in Italia non si muore più di fame
nessuno. A voi liberali invece piacerebbe incontrare per strada ogni
tanto qualche morto. Salvatò, siamo seri. Io sono un tecnico e credo nei
numeri, credo nella statistica. Tu sai che cosa è la statistica?
Approssimativamente, datosi che non ho mai esagerato nello studio.
Dunque dottò se ho ben capito, correggetemi se sbaglio, supponendo che
mi mettessero con il didietro in un forno e con la testa in un
frigorifero, io dovrei dire di stare statisticamente bene. Risata
generale di tutti i presenti. Ormai la platea è aumentata di numero. A
Napoli si forma per germinazione spontanea, senza bisogno di inviti
particolari. La partecipazione è imparziale ed i consensi vanno elargiti
più per l abilita degli oratori che non per le loro idee. Salvatore è
comunista e sostiene di aver partecipato alle quattro giornate di
Napoli, malgrado che in quell epoca avesse solo otto anni. Passalacqua
invece si qualifica liberale, pur essendo inconsciamente
monarchico-fascista, però in senso buono Salvatò, ti voglio bene ma tu
mi devi seguire si spazientisce il dottor Passalacqua qua stiamo
cercando di fare un discorso costruttivo e tu m interrompi per fare
dello spirito. Ma che dice la statistica dottò? chiede il signore dell
appartamento. Dunque la statistica, la statistica dice che l Italia ha
un reddito procapite, che poi sarebbe come dire a testa, di lire all
anno per abitante, e che quindi l Italia è una delle nazioni più ricche
del mondo. Dottore illustrissimo, dice Salvatore alzandosi sull attenti
ed inchinandosi a ringraziare vi ringrazio per avermi fatto sapere che
io, in qualità di cittadino italiano, sono uno degli uomini più ricchi
del mondo e vi giuro quanto è certo Iddio che non me ne ero proprio
accorto, anche perché momentaneamente, nelle vesti di vicesostituto
portiere, guadagno solo lire al mese, gentilmente concesse dal mio
datore di lavoro Ferdinando Amodio, che sta seduto qua fuori e che mi
sente. Però giustamente voi mi ricordate che in compenso ci sta don
Giovannino Agnelli che si alza un miliardo al mese e che quindi
statisticamente stiamo tutti a posto: io, Agnelli e Ferdinando. Ecco qua
e io qua ti volevo! grida esultante il dottor Passalacqua. Lo sapevo
che avresti tirato in ballo la sperequazione del reddito, ma se hai un
poco di pazienza, carissimo Salvatore, alla fine dovrai darmi ragione.
Dunque la statistica, la statistica dice pure che in Italia si consumano
per mangiare ogni giorno 3200 calorie per abitante, mentre per vivere, e
vivere bene, ne bastano anche E qua non mi puoi più venire a raccontare
che don Giovannino Agnelli si siede a tavola a mezzogiorno e si scende
800 o 900 mila calorie: sì siamo d accordo che mangerà caviale,
aragoste, quello che cacchio vuoi tu, ma sempre uno stomaco come il tuo
dovrà riempire. E allora dovrai convenire che, se la statistica dice che
in Italia si consumano 3200 calorie a testa al giorno, qualcuno queste
calorie se le deve pure mangiare e che quindi in Italia non si muore più
di fame nessuno. Vedete dottò, voi avete la laurea e siete informato
meglio di me su tutti questi numeri. Io non mi permetterei mai di dire
che ve li state inventando in questo momento, però che vi debbo
rispondere? se le cose stanno come avete detto voi e allora vuol dire
che quelle 3200 calorie mie sono la schifezza della schifezza delle
calorie consumate in Italia. E sì, perché altrimenti non si spiegherebbe
come io ogni sera quando mi vado a coricare resto sempre con un poco di
appetito. La statistica, la statistica dice ancora continua
imperterrito il dottor Passalacqua che siccome in Italia circolano quasi
quindici milioni di autoveicoli, ogni famiglia italiana mediamente
tiene la macchina. Ed io mediamente non la tengo risponde Salvatore.
Anche in questo caso non mi puoi venire a raccontare che don Giovannino
Agnelli, quando esce per fare la spesa e va a comperarsi quelle
novecentomila calorie di cui ha bisogno per farsi uno spuntino a
mezzogiorno, se ne esce con diecimila automobili una dietro l altra Il
guaio è, dottore stimatissimo, che voi misurate tutto ad automobili e
panzarotti (crocchette di patate). Il guaio è, Salvatore egregio, che a
te piace piangere come le gatte sui tetti, che come ben sai piangono e
fanno all amore contemporaneamente E va bene, allora vuol dire che da
questo momento non piangerò più. Farò il vicesostituto portiere senza
diritto al lamento. Ebbè mannaggia la morte! Io quando parlo con i
comunisti mi attacco sempre i nervi dice il dottor Passalacqua
rivolgendosi ai presenti per avere comprensione. Vi giuro che vorrei
essere il padrone del mondo per cinque minuti solamente! Direi: tu
Coppola Salvatore che dici? Che il comunismo è una bella cosa? Ti piace
la Russia? Ti piace la Cina? Ed io ti voglio fare contento. Piglio e ti
faccio vivere in Cina, vuol dire che prendo un cinese che si è scocciato
della Cina e lo mando a Napoli al posto tuo. E qua ci manca solo il
vicesostituto portiere cinese e poi siamo a posto. Insomma io voglio
dire questo, che prima di dire: viva Mao! Viva il comunismo! uno lo
dovrebbe provare questo comunismo dice Passalacqua. Ed io sono d accordo
con voi risponde Salvatore. Finora abbiamo provato il fascismo e la
democrazia cristiana, proviamo un poco anche il comunismo e poi dopo ne
parliamo. Il guaio è che se poi non ci piace questo comunismo non è che
possiamo dire: Scusate tanto ma abbiamo scherzato, vogliamo tornare alla
democrazia dice Passalacqua. Ma dico io, immaginatevi per un momento
che io non fossi ancora nato: ecco qua, sono un nascituro al nono mese
di gestazione e mi trovo ancora nella pancia di mamma mia in attesa di
nascere,
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