Dipinto di Maria Grazia Montano
da Agamennone - Ghiannis Ritsos
Questa stanchezza è il mio spazio adesso, sono io; come se scalassi
senza sforzo, senza piedi quasi, la montagna più azzurra
da cui contemplare (e già contemplo) in basso
colline, pianure, città – un po’ di fumo che si indora al sole – porti
e le navi del nostro ritorno amaro nel semicerchio
della spiaggia deserta – navi bianche, lontane, rimpicciolite
come unghie infantili tagliate – come quelle dell’altra nostra figlia – ti ricordi? –
gliele tagliavi sulla porta del bagno; – non voleva; gridava; – quanti anni fa?
Come abbiamo lasciato svanire le nostre ore, nello sforzo vano
di assicurarci un posto nella considerazione degli altri. Neppure
un secondo solo tutto nostro, in tante lunghe estati, per guardare
l’ombra di un uccello sopra le spighe – una piccola trireme
su un mare tutto d’oro; – forse con quella avremmo navigato
verso premi silenziosi, conquiste più gloriose. Non abbiamo navigato.
da Quarta dimensione, Crocetti Editore, Milano 2013
Questa stanchezza è il mio spazio adesso, sono io; come se scalassi
senza sforzo, senza piedi quasi, la montagna più azzurra
da cui contemplare (e già contemplo) in basso
colline, pianure, città – un po’ di fumo che si indora al sole – porti
e le navi del nostro ritorno amaro nel semicerchio
della spiaggia deserta – navi bianche, lontane, rimpicciolite
come unghie infantili tagliate – come quelle dell’altra nostra figlia – ti ricordi? –
gliele tagliavi sulla porta del bagno; – non voleva; gridava; – quanti anni fa?
Come abbiamo lasciato svanire le nostre ore, nello sforzo vano
di assicurarci un posto nella considerazione degli altri. Neppure
un secondo solo tutto nostro, in tante lunghe estati, per guardare
l’ombra di un uccello sopra le spighe – una piccola trireme
su un mare tutto d’oro; – forse con quella avremmo navigato
verso premi silenziosi, conquiste più gloriose. Non abbiamo navigato.
da Quarta dimensione, Crocetti Editore, Milano 2013
Nessun commento:
Posta un commento