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19 giugno 2020

Poema della soleà – Federico Garcia Lorca



Mario Marconato - Gioco notturno 8, disegno china bianca cm 14.5x10, 1982
Poema della soleà – Federico Garcia Lorca

                          A Jorge Zalamea

TERRA SECCA

Terra secca,
terra quieta
d'immense
notti.

(Vento nell'uliveto,
vento sulla montagna.)

Terra
vecchia
della lanterna
e della pena.
Terra
delle cisterne profonde.
Terra
della morte senz'occhi
e delle frecce.

(Vento per le strade,
brezza nei viali.)

PAESE

Sul monte nudo
un calvario.
Acqua chiara
e ulivi centenari.
Lungo i vicoli
uomini intabarrati
e sulle torri
banderuole che girano.
Eternamente
girano.
Oh, paese perduto
nell'Andalusia del pianto!

PUGNALE

Il pugnale
entra nel cuore,
come il vomere dell'aratro
nella terra.

        No.
Non pugnalarmi.
        No.


Il pugnale,
come un raggio di sole,
incendia le terribili
profondità.

        No.
Non pugnalarmi.
        No.

CROCICCHIO

Vento dell'est;
una lanterna
e un pugnale
nel cuore.
La strada
ha un fremito
di corda
tesa,
un fremito
di enorme calabrone.
Da ogni parte
io
vedo il pugnale
nel cuore.

LAMENTO

Il grido lascia nel vento
un'ombra di cipresso.

(Lasciatemi in questo campo
a piangere,)

Tutto si è rotto nel mondo.
Non resta che il silenzio.

(Lasciatemi in questo campo
a piangere.)

L'orizzonte senza luce
è morso dai falò.

(Vi ho già detto di lasciarmi
in questo campo
a piangere.)

AGGUATO

Restò morto nella strada
con un pugnale nel petto.
Nessuno lo conosceva.
Come tremava il lampione!
Madre.
Come tremava il lampione
della strada!
Era l'alba. Nessuno
poté piegarsi sui suoi occhi
aperti all'aria aspra.
Morto restò nella strada
con un pugnale nel petto
e nessuno lo conosceva.

LA SOLEÁ

Vestita di neri mantelli
pensa che il mondo è piccolo
e il cuore è immenso.

Vestita di neri mantelli.

Pensa che il sospiro tenero
e il grido scompaiono
nella corrente del vento.

Vestita di neri mantelli.

Lasciò aperto il balcone
e all'alba dal balcone
entrò tutto il cielo.

Ah ahi, ahi, ahi,
vestita di neri mantelli!


GROTTA

Dalla grotta si levano
lunghi singhiozzi.

(Il viola
sul rosso.)

Il gitano rievoca
paesi remoti.

(Torri alte e uomini
misteriosi.)

Nella voce rotta
vanno i suoi occhi.

(Il nero
sul rosso.)

E la grotta imbiancata
trema nell'oro.

(Il bianco
sul rosso.)

INCONTRO

Né tu né io
siamo pronti
a incontrarci.
Tu... per quello che sai.
L'ho amata tanto!
Segui quella stradina.
Nelle mani
ho i buchi
dei chiodi.
Non vedi come
mi dissanguo?
Non guardare mai indietro.
Vai adagio
e prega con me
San Gaetano,
che né tu né io
siamo pronti
a incontrarci.

ALBA

Campane di Cordova
all'alba.
Campane mattutine
a Granada.
Vi ascoltano le ragazze
che piangono la tenera
soleá abbrunata.
Le ragazze
di Andalusia alta
e bassa.
Le ragazze di Spagna
dal piede piccolo
e le gonne frementi,
che riempiono di luci
i crocicchi.
Oh, campane di Cordova
all'alba,
oh, campane mattutine
a Granada!

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