Majakovsky - Etel Adnan
1
Majakovskij, dove sei?
Potrei venire a prenderti
alla stazione,
potremmo parlare del tempo
sulla strada del ritorno,
e se verrai in autobus
potrò aspettarti
al capolinea
e nel caso trovassi abbastanza danaro
da venire in aereo,
mi alzerei presto e ti
aspetterei.
Non dirmi caro Vladimir
che hai perso il mio indirizzo,
e che non verrai,
né domani, né mai,
io continuerò ad aspettarti
perché ci sentiamo tristi
qui, e altrove, in Europa
o in California.
Sappiamo tutti che
la tua rivoluzione fu sanguinosa
ma ora il mondo sanguina
e non c’è alcun cambiamento, alcuna speranza,
in vista.
Sei sotto i nostri piedi, Majakovskij
nel caso le tue ossa si siano tenute ancora insieme,
malgrado gli anni,
lascia che ti informi che
i poeti stanno lasciando le loro camere,
a centinaia,
in cerca di te, in ogni
treno, aereo e automobile,
e, di notte, nei porti.
2
In una luce grigia e fuggitiva
sto ascoltando una partita di baseball
fissando un punto nello spazio
fra la radio e Majakovskij
la mia squadra non vince
fin da quando la rivoluzione vacillò
sotto il terribile peso delle nostre
aspettative
così fingiamo di giocare a scacchi
con i russi
o di andare a sciare nell’Artico
come i norvegesi
in gita
ma sono i problemi
che vengono da noi,
ci trovano a leggere i tuoi libri,
Majakovskij, le pagine ingiallite
dalla polvere;
siamo cento anni più giovani,
e aspettiamo con te il segnale
che cambierà il mondo.
3
Continuo a chiedere dove
si nasconde il poeta e ricevo sorrisi e
sguardi di sconcerto in risposta
Vado lungo i viali della
città, sperando di vederlo dietro
una finestra
Ho bussato alla porta di Lili Brik,
i vicini mi hanno gridato che
è andata a Parigi
leggo i giornali e i necrologi,
ma non trovo il suo nome.
Non è buio, stanotte,
a Mosca, a causa della neve.
Di ritorno all’albergo, c’è
una chiamata telefonica: Majakovskij
si è suicidato…
Non lo sapevo.
4
Nella Berezina della mia infanzia
i soldati morivano per il freddo
e Napoleone perdeva la guerra
io piangevo per i cavalli perché,
distesi sulla schiena, incombevano
più grandi dei miei genitori
In questi giorni, vago fra
i caffè di North Beach, agognando segnali
di avventura.
Qualcosa, tuttavia, mi opprime
il respiro. I clienti sono felici
in questo particolare momento, celebrano
la stagione,
sono confusa.
5
Il futuro di questo momento sarà troppo
squallido per importare. Le notizie creano
alienazione e paura.
L’illuminazione si deve trovare nelle
querce, non nel mio cuore. Cerco
un poeta con cui condividere una notte
di conversazione.
Ricordo che i treni in Turchia
emettevano biossido di carbonio mentre
l’impero si sgretolava.
e che le donne bevevano tè
sull’orlo dei loro desideri.
6
Ho amici che scrivono poesie mistiche
in giorni estatici, i loro piedi nudi
giocano con l’oceano. Le loro macchine
brillano davanti alle porte di casa, dimenando
la coda con impazienza.
Le loro sono poesie carine che svelano
il mondo come i giovani uomini scoprono
il loro primo amore
Ho altri amici – vero è che
vivono lontano dalla Bay – che mettono in codice
le loro poesie sulla pelle del loro cervello.
Vivono in luoghi così affollati che
fanno i turni e dormono due ore
per volta.
Poiché l’assedio impedisce loro di trovare
carta e inchiostro, sognano di tagliarsi
le vene, una mattina, per scrivere una
lettera alle loro madri.
7
Majakovsky, i fratelli gemelli
Sangue e Morte ti condussero nelle loro
camere buie, murate e vuote,
ma le tue visioni segrete viaggiano
di paese in paese, alloggiano
in menti diverse, ed edifici
diversi.
8
Raccogliere cibo per l’anima
nei libri di grammatica ci trattiene dall’avanzare
oltre; perdiamo il linguaggio, il canto e
la coesione.
Dovremmo restare dove siamo, con
le idee sull’immortalità che giocano a bocce come
il sole stesso, ieri, visibilmente
una fornace pronta a ridurre ogni cosa
in raggi scintillanti.
(…)
10
Ti ha portato qualcuno a riva in quella
notte oceanica oppure nuvole
in pantaloni ti hanno lasciato cadere sul marciapiede
mentre l’Esercito celebrava
il Primo Maggio?
Voglio una parata per il poeta caduto,
un minuto di silenzio, dei fiori…
Lì, mentre piange in silenzio fra
il corpo inanimato di suo figlio e il tuo,
vedo Achhmatova.
11
C’era, molto prima che tu e io
nascessimo, una donna, con un grembiule
blu, che versava latte
nella tazza di un pittore
Poi comparisti tu,
alto, selvaggio e indifferente,
sul palcoscenico illuminato
della sua cucina
Gli anni erano turbolenti,
gli studenti ti leggevano
a letto nelle stagioni
di febbre alta
e Vermeer lavorava al tuo
ritratto.
12
Majakovskij, di dove viene il vento che
porterà i miei pensieri fino a te?
Sono andati tutti: Imam Ali, il Che,
Ghassan Kanafani e tu…
restano i duri.
Questa primavera, i pianeti si sono allineati
come prigionieri in attesa
di essere trucidati…nello splendore
dell’immenso cielo
le parole conficcate nella mia gola sono
sassi scintillanti,
il proiettile che
ti ha ucciso.
Siamo arrabbiati, e tu sai
cosa vuol dire.
13
Caro M,
con le camicie
portate al rovescio,
le loro diete e
il piangere
– sono troppo ricchi, naturalmente,
continuano a saccheggiare le giungle,
imbrigliare i fiumi e a
discutere di barche da diporto.
Alcuni di noi pensano che tu non
stia peggio
nel tuo non-mondo
della gente emaciata che
affolla i barrios delle
Americhe.
14
Carissimo,
i colori ruotano vorticosamente
nel cervello
quando si guarda
nel vuoto
lasciato dalla dipartita
del tempo
particelle di energia
si riversano negli occhi
e uno smette
di riflettere se sia
meglio vivere
o morire.
Traduzione: Raffaella Marzano
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