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6 novembre 2017

Baruffa – Federico Garcia Lorca

Guernica after Picasso - Jorge Reinoza
Baruffa – Federico Garcia Lorca

a Rafael Mendez

sulla costa del burrone
i coltelli di Albacete,
belli di sangue rivale,
rilucono come pesci.
Dura, una luce di carte
ritaglia nell’aspro verde
cavalli imbizzarriti,
profili di cavalieri.
Nella chioma di un olivo
piangono due vecchie donne.
il toro della baruffa
monta su tutte le furie.
Angeli neri portavano
pezzuole e palle di neve.
Angeli con grandi ali
di coltelli di Albacete.
Juan Antonio di Montilla
va giù morto nel dirupo,
il corpo pieno di gigli
e melagrane alle tempie.
Ora, diretto alla morte,
monta una croce di fuoco.
*
Giudice e guardia civile
vengono per l’oliveto.
Il sangue colato geme
muta canzone di serpe.
Signori guardie civili:
la stessa cosa di sempre.
Son morti quattro romani
e cinque cartaginesi.
*
La sera pazza di fichi
e di rumori roventi
sviene e cade sulle cosce
ferite dei cavalieri.
E angeli neri volavano
nella brezza di ponente.
Angeli con lunghe trecce
e con i cuori di olio.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

 

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