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22 novembre 2017

Il tiglio – Annette von Droste-Hulshoff

Andrew Wyeth - South Cushing
Il tiglio – Annette von Droste-Hulshoff

“Apro su di lui il mio tetto di foglie,
Dalla riva lo dispiego il più possibile.
Guarda, come allungo le mie braccia
A scacciargli con i ventagli gli insetti
Dai cento colori tremanti nell’aria.
Nell’orecchio gli alito l’olezzo migliore,
E sul suo giaciglio faccio cadere
I miei fiori più leggiadri,
Una panchina s’appoggia al tronco,
Un poeta osserva dall’argine,
Lo sento sussurrare una strana melodia
Di me, di te, della libellula e così piano
Da non destare il pio dormiente;
L’avrebbe di certo ora spaventato il bruco
Che ho lanciato dal fogliame.
Come stride il sole lampeggiante! Afoso sarà il giorno.
O potessi, potessi distendere le radici
Fin nel mezzo del profondo bacino di cristallo,
Come fanno i filamenti d’asbesto verdognolo,
Che placidi guardano dal nido d’acqua
E sembrano schernirmi, mentre nell’incendio solare
Sto quaggiù, solitario e sitibondo, ai margini della riva”.

Traduzione di Gio Batta Bucciol
Da “Poesia”  n. 29o, febbraio 2014. Crocetti Editore
 

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