Michelangelo - Giudizio Universale
In compagnia degli angeli – Anne Sexton
Ero
stanca di essere una donna,
stanca di cucchiai e pentole,
stanca della mia bocca e dei miei seni,
stanca di trucchi e sete.
Alla mia tavola c'erano ancora uomini seduti,
raccolti intorno alla coppa che offrivo.
La coppa era piena di chicchi d'uva viola
e vi ronzavano attorno mosche per l’odore
e anche mio padre giunse col suo osso bianco.
io però ero stanca del genere delle cose.
stanca di cucchiai e pentole,
stanca della mia bocca e dei miei seni,
stanca di trucchi e sete.
Alla mia tavola c'erano ancora uomini seduti,
raccolti intorno alla coppa che offrivo.
La coppa era piena di chicchi d'uva viola
e vi ronzavano attorno mosche per l’odore
e anche mio padre giunse col suo osso bianco.
io però ero stanca del genere delle cose.
La
notte scorsa ho fatto un sogno
e gli ho detto...
“Tu sei la risposta.
Tu sopravvivrai a mio marito e a mio padre”.
Nel sogno c'era una città di catene
dove Giovanna fu messa a morte in abiti maschili
e la natura degli angeli non era spiegata,
non c'erano due della stessa specie,
chi col naso, chi con l’orecchio in mano,
ognuno obbediente a se stesso come un poema,
facendo le veci di Dio,
un popolo differente.
e gli ho detto...
“Tu sei la risposta.
Tu sopravvivrai a mio marito e a mio padre”.
Nel sogno c'era una città di catene
dove Giovanna fu messa a morte in abiti maschili
e la natura degli angeli non era spiegata,
non c'erano due della stessa specie,
chi col naso, chi con l’orecchio in mano,
ognuno obbediente a se stesso come un poema,
facendo le veci di Dio,
un popolo differente.
“Tu
sei la risposta”,
dissi, ed entrai,
sdraiata alle porte della città.
Poi fui messa in catene
e persi il mio genere e l’aspetto finale.
Adamo era alla mia sinistra,
Eva era alla mia destra,
entrambi in contrasto con il mondo razionale.
Intrecciamo le braccia
e cavalcammo sotto il sole.
Non ero più donna,
né una cosa né l'altra.
dissi, ed entrai,
sdraiata alle porte della città.
Poi fui messa in catene
e persi il mio genere e l’aspetto finale.
Adamo era alla mia sinistra,
Eva era alla mia destra,
entrambi in contrasto con il mondo razionale.
Intrecciamo le braccia
e cavalcammo sotto il sole.
Non ero più donna,
né una cosa né l'altra.
O
figlie di Gerusalemme,
il re mi ha condotto nelle sue stanze.
Sono nera e bella,
Sono stata aperta e spogliata.
Non ho né braccia né gambe.
Sono tutta pelle come un pesce.
Non sono più donna
di quanto Gesù fosse uomo.
il re mi ha condotto nelle sue stanze.
Sono nera e bella,
Sono stata aperta e spogliata.
Non ho né braccia né gambe.
Sono tutta pelle come un pesce.
Non sono più donna
di quanto Gesù fosse uomo.
Traduzione
di Cristina Gamberi
Poesia n. 311 Gennaio
2016. Crocetti Editore
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