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7 novembre 2017

[Quasi ogni cosa a un contatto si tende] – Rainer Maria Rilke

[Quasi ogni cosa a un contatto si tende] – Rainer Maria Rilke

Quasi ogni cosa a un contatto si tende,
da ogni svolta è un mormorio: ricorda!
un giorno a cui davanti indifferenti
passammo, s’apre l’indomani in dono.

Chi conta i nostri frutti? Dai trascorsi
anni chi ci separa?
Quale nostra esperienza originaria
fa che l’un l’altro gli esseri si riconoscano?

Che oggetti indifferenti prendano in noi calore?
Cosa, prato in pendio, luce serale,
d’improvviso ti fai quasi visione
e a noi ti stringi e ti abbracci abbracciata.

Un solo spazio compenetra ogni essere:
spazio interiore del mondo. Gli uccelli taciti
ci attraversano. Oh, io che voglio crescere,
guardo fuori ed in me ecco crescere l’albero.

Io sono in ansia e in me sorge la casa.
Cerco riparo ed ecco in me il riparo.
L’Amato, io divenni; e su me la bella immagine
del mondo posa e si libera in lacrime.

traduzione di Giacomo Cacciapaglia

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