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18 maggio 2018

da Dolce come il cioccolato - Laura Esquivel

da Dolce come il cioccolato - Laura Esquivel
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II FEBBRAIO

Torta chabela

Ingredienti

175 grammi di zucchero semolato di prima qualità
300 grammi di farina di prima qualità, setacciata tre volte
17 uova
scorza di un limone grattugiata

Preparazione

In una casseruola si mettono 5 rossi d’uovo, 4 uova intere e lo zucchero. Si sbattono finché il composto non risulti spumoso e poi si aggiungono altre 2 uova. Si riprende a sbattere e quando le uova si sono bene amalgamate se ne aggiungono altre due, e così di seguito fino a incorporare, a due per volta, tutte le uova. Per preparare la torta di nozze di Pedro e Rosaura, Tita e Nacha avevano dovuto moltiplicare per dieci le quantità di questa ricetta poiché invece di una torta per diciotto persone dovevano prepararne una per centottanta. Il totale era di 170 uova! Questo significava che era stato necessario procurarsi quel numero di uova, di ottima qualità, per lo stesso giorno.
A tal fine, avevano cominciato a conservare parecchie settimane prima le uova deposte dalle galline migliori.
Era da tempi immemorabili che nella fattoria si utilizzava questo metodo per disporre durante l’inverno di un alimento così nutriente e necessario. Il periodo migliore per questa operazione è quello di agosto e settembre. Le uova destinate alla conservazione devono essere molto fresche. Nacha le preferiva di giornata. Si mettono le uova in un recipiente e si ricoprono completamente di grasso di montone sciolto e quasi freddo. Questo è sufficiente a garantirne la buona conservazione per parecchi mesi. Se si desidera invece conservare le uova per più di un anno, bisogna collocarle in una giara e coprirle con una miscela che consiste in una parte di calce e dieci di acqua. I recipienti vanno chiusi ermeticamente per evitare che vi entri l’aria e poi riposti nella dispensa. Tita e Nacha avevano scelto il primo metodo, perché non dovevano conservare le uova per molti mesi. Il recipiente da cui prendevano le uova per preparare la torta, lo tenevano a portata di mano, sotto il tavolo della cucina.
L’incredibile sforzo di sbattere tante uova incominciò a turbare la mente di Tita quando erano appena a cento uova. La cifra di centosettanta le sembrava irraggiungibile.
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