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II FEBBRAIO
Torta chabela
Ingredienti
175 grammi di zucchero semolato di
prima qualità
300 grammi di farina di prima qualità, setacciata tre volte
17 uova
scorza di un limone grattugiata
300 grammi di farina di prima qualità, setacciata tre volte
17 uova
scorza di un limone grattugiata
Preparazione
In una casseruola si mettono 5 rossi
d’uovo, 4 uova intere e lo zucchero. Si sbattono finché il composto non risulti
spumoso e poi si aggiungono altre 2 uova. Si riprende a sbattere e quando le
uova si sono bene amalgamate se ne aggiungono altre due, e così di seguito fino
a incorporare, a due per volta, tutte le uova. Per preparare la torta di nozze
di Pedro e Rosaura, Tita e Nacha avevano dovuto moltiplicare per dieci le
quantità di questa ricetta poiché invece di una torta per diciotto persone
dovevano prepararne una per centottanta. Il totale era di 170 uova! Questo
significava che era stato necessario procurarsi quel numero di uova, di ottima
qualità, per lo stesso giorno.
A tal fine, avevano cominciato a conservare
parecchie settimane prima le uova deposte dalle galline migliori.
Era da tempi immemorabili che nella
fattoria si utilizzava questo metodo per disporre durante l’inverno di un
alimento così nutriente e necessario. Il periodo migliore per questa operazione
è quello di agosto e settembre. Le uova destinate alla conservazione devono
essere molto fresche. Nacha le preferiva di giornata. Si mettono le uova in un
recipiente e si ricoprono completamente di grasso di montone sciolto e quasi
freddo. Questo è sufficiente a garantirne la buona conservazione per parecchi
mesi. Se si desidera invece conservare le uova per più di un anno, bisogna
collocarle in una giara e coprirle con una miscela che consiste in una parte di
calce e dieci di acqua. I recipienti vanno chiusi ermeticamente per evitare che
vi entri l’aria e poi riposti nella dispensa. Tita e Nacha avevano scelto il
primo metodo, perché non dovevano conservare le uova per molti mesi. Il
recipiente da cui prendevano le uova per preparare la torta, lo tenevano a
portata di mano, sotto il tavolo della cucina.
L’incredibile sforzo di sbattere tante
uova incominciò a turbare la mente di Tita quando erano appena a cento uova. La
cifra di centosettanta le sembrava irraggiungibile.
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