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22 maggio 2018

Il pranzo di Babette, in Capricci del destino - Karen Blixen

Kenne Grégoire - Natura morta
Il pranzo di Babette, in Capricci del destino - Karen Blixen

Il generale Loewenhielm, che sospettava un poco di quel vino, ne bevve un sorsetto, sussultò, sollevò il bicchiere prima all’altezza del naso e poi degli occhi, e lo posò poi, sbalordito. “Che strano!” pensò. “Amontillado! E del miglior Amontillado che abbia mai assaggiato”. Dopo un attimo, per mettere alla prova le reazioni del suo gusto, prese una mezza cucchiaiata di minestra, poi una cucchiaiata piena, e posò il cucchiaio. “È veramente strano!” disse a se stesso, “perché sto certamente bevendo brodo di tartaruga... e che brodo di tartaruga!” [...] Quando fu servita una nuova pietanza rimase in silenzio. “Inaudito!” disse a se stesso, “questo è Blinis Demidoff!” Si guardò intorno, osservò i suoi compagni di tavola. Mangiavano tutti calmi calmi il loro Blinis Demidoff, senza dar mai segno di stupore o di approvazione, come se lo avessero mangiato ogni giorno per trent’anni di fila [...] Il generale Loewenhielm posò di nuovo il bicchiere, si rivolse al suo vicino di destra e gli disse: “Ma questo è certamente un Veuve Cliquot 1860!” Il vicino lo guardò cortesemente, gli sorrise e fece un’osservazione sul tempo.

trad. P. Ojetti

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