Giuseppe De Nittis - Strada di Parigi con carrozze, 1875
Nella diligenza – Wislawa Szymborska
L’immaginazione mi ha fatto fare questo viaggio.
Sul tetto della diligenza si bagnano scatole e pacchi.
Dentro ressa, baccano, aria viziata.
C’è una massaia grassa e sudata,
un cacciatore nel fumo della pipa con una lepre morta,
l’abbé che russa abbracciato a un fiasco di vino,
una bambinaia con un lattante rosso per gli strilli,
un mercante brillo dal singhiozzo insistente,
una dama irritata per i suddetti motivi,
e poi un ragazzo con la trombetta,
un grosso cane pulcioso
e un pappagallo in gabbia.
E ancora uno, per cui ero appunto salita,
appena visibile tra i fagotti degli altri,
ma c’è – e si chiama Juliusz Słowacki.
Non sembra troppo incline a conversare.
Legge una lettera tratta da una busta sgualcita,
una lettera certo letta e riletta,
perché i fogli già si sbriciolano ai margini.
Quando dai fogli cade una violetta secca
ah! sospiriamo entrambi e la afferriamo al volo.
Forse è il momento giusto per dirgli
ciò che da molto tempo avevo in mente.
Mi scusi Signore, ma è urgente e importante.
Giungo qui dal Futuro e so come là vanno le cose.
Per le Sue poesie c’è sempre affetto e ammirazione,
e per Lei – una dimora nel Wawel al pari dei re.
Purtroppo l’immaginazione non ha una forza tale
da far sì che possa udirmi o almeno vedermi.
Neppure sente che Lo tiro per la manica.
Con calma ripone la violetta tra i fogli,
e i fogli nella busta, poi nel bauletto,
dà un’occhiata dal finestrino lacrimoso,
quindi si alza, abbottona il cappotto, sguscia allo sportello
ed ecco – scende alla stazione più vicina.
Ancora per qualche minuto non Lo perdo di vista,
cammina così modesto con quel suo bauletto,
dritto davanti a sé, a testa china,
come uno che sa
che nessuno qui lo aspetta.
Ora solo comparse nel campo visivo.
Una famiglia numerosa sotto gli ombrelli,
un caporale con il fischietto e reclute ansanti,
un carro pieno di maialini
e due cavalli da tiro per il cambio.
da Wislawa Szymborska. La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore
Sul tetto della diligenza si bagnano scatole e pacchi.
Dentro ressa, baccano, aria viziata.
C’è una massaia grassa e sudata,
un cacciatore nel fumo della pipa con una lepre morta,
l’abbé che russa abbracciato a un fiasco di vino,
una bambinaia con un lattante rosso per gli strilli,
un mercante brillo dal singhiozzo insistente,
una dama irritata per i suddetti motivi,
e poi un ragazzo con la trombetta,
un grosso cane pulcioso
e un pappagallo in gabbia.
E ancora uno, per cui ero appunto salita,
appena visibile tra i fagotti degli altri,
ma c’è – e si chiama Juliusz Słowacki.
Non sembra troppo incline a conversare.
Legge una lettera tratta da una busta sgualcita,
una lettera certo letta e riletta,
perché i fogli già si sbriciolano ai margini.
Quando dai fogli cade una violetta secca
ah! sospiriamo entrambi e la afferriamo al volo.
Forse è il momento giusto per dirgli
ciò che da molto tempo avevo in mente.
Mi scusi Signore, ma è urgente e importante.
Giungo qui dal Futuro e so come là vanno le cose.
Per le Sue poesie c’è sempre affetto e ammirazione,
e per Lei – una dimora nel Wawel al pari dei re.
Purtroppo l’immaginazione non ha una forza tale
da far sì che possa udirmi o almeno vedermi.
Neppure sente che Lo tiro per la manica.
Con calma ripone la violetta tra i fogli,
e i fogli nella busta, poi nel bauletto,
dà un’occhiata dal finestrino lacrimoso,
quindi si alza, abbottona il cappotto, sguscia allo sportello
ed ecco – scende alla stazione più vicina.
Ancora per qualche minuto non Lo perdo di vista,
cammina così modesto con quel suo bauletto,
dritto davanti a sé, a testa china,
come uno che sa
che nessuno qui lo aspetta.
Ora solo comparse nel campo visivo.
Una famiglia numerosa sotto gli ombrelli,
un caporale con il fischietto e reclute ansanti,
un carro pieno di maialini
e due cavalli da tiro per il cambio.
da Wislawa Szymborska. La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945 – 2009)
a cura di Pietro Marchesani - Adelphi Editore
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