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1 settembre 2018

da “Gli amori difficili” – Italo Calvino

Fernando Botero - Uomo che fuma
da “Gli amori difficili” – Italo Calvino
L'avventura di un bandito, (1949)
(…)
Armanda spegne la luce all'abatjour e sospira. Gim fuma. Lilin dorme nel corridoio. Armanda si gira. Gim spegne nel portacenere. Bussano alla porta.
Con una mano Gim già tocca la rivoltella nella tasca della giacca, con l'altra ha preso Armanda per un gomito, che stia attenta. Il braccio d'Armanda è grasso e morbido; stanno un po' fermi così.
- Chiedi chi è, Lilin, - fa Armanda, piano.
Lilin sbuffa dal corridoio. - Chi c'è? - fa, con malgarbo.
- Eh, Armanda, sono io, Angelo.
- Chi Angelo? - fa lei.
- Angelo il maresciallo, Armanda, passavo di qui, ho pensato di salire... Puoi aprire un minuto?
Gim è già uscito dal letto e fa segno di star zitti. Apre una porta, guarda nella toilette, prende la sedia coi suoi vestiti e la porta di là.
- Nessuno m'ha visto. Sbrigalo presto, - dice piano e si chiude nella toilette.
- Vieni, Lilin bello, rimettiti a letto, alé, Lilin -. Armanda da coricata dirige gli spostamenti.
- Allora, Armanda, mi vuoi far aspettare, - dice l'altro dalla porta.
Con calma Lilin raccatta coperta, guanciale, tabacco, fiammiferi, cartine, portacenere, torna a letto, si mette sotto e tira il lenzuolo sugli occhi. Armanda s'attacca al tirante e apre la porta.
Entrò Soddu, con la sua aria gualcita di vecchio agente in borghese, i baffetti grigi sulla faccia grassa.
- Vai a spasso fino a tardi, maresciallo, - disse Armanda.
- Oh, facevo un giro così, - dice Soddu, - e m'è venuto di farti visita.
- Cosa volevi?
Soddu stava a capo del letto, s'asciugava il viso sudato nel fazzoletto.
- Niente, una visitina così. Novità?
- Novità cosa?
- Per caso non avresti visto l'Albanesi?
- Gim? Cos'ha combinato?
- Niente. Ragazzi... Gli volevamo chiedere una cosa. L'hai visto?
- Tre giorni fa.
- No. Adesso.
- È due ore che dormo, maresciallo. Ma perché vieni da me? Và dalle sue: la Rosy, la Nilde, Lola...
- È inutile: quando combina un guaio gira al largo.
- Qua non è stato. Sarà per un'altra volta, maresciallo.
- E bè, Armanda, chiedevo, vuol dire che son contento d'averti fatto una visita.
- Buona notte, maresciallo.
- Buona notte, eh.
Soddu si voltò ma non se n'andava.
- Dicevo, ormai è mattina e non faccio altri giri. Tornare a mettermi in quella branda, non ne ho cuore.
Visto che ci sono, quasi avrei voglia di fermarmi, eh, Armanda?
- Maresciallo, sei sempre così bravo, ma a quest'ora a dir la verità ho finito di ricevere, è questo il fatto, maresciallo, ognuno ci ha il suo orario.
- Armanda, un amico come me -. Soddu già si toglieva la giacca, la maglietta.
- Tu sei bravo, maresciallo; ci vedessimo domani sera?
Soddu continuava a spogliarsi: - È per far venir mattina, capisci, Armanda. Allora: mi fai posto.
(…)

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