Egon Schiele - Stehende Frau in Rot - 1913
da “Gli indifferenti” – Alberto Moravia
Dopo le calze venne la volta delle giarrettiere; non rialzò quei suoi occhi preoccupati che dopo qualche istante e guardò con espressione dura verso il letto; ma Leo si era voltato contro la parete e pareva dormire. "Buon sonno" ella pensò; fu un attimo; e nel contempo, quasi che questo breve pensiero avesse potuto provocarlo, un senso di paura e d'incertezza le strinse il cuore; tornarono, dopo tante ore di completa dimenticanza, ad echeggiare nella sua testa le vecchie parole: "la nuova vita:" si chinò, raccattò la sottoveste: "È mai possibile" pensò stringendo nervosamente quel cencio e guardando fisso davanti a sé, "che sia questa la nuova vita?"
Senza cessare di agitare nella sua anima inerte quest'idea finì di vestirsi e si alzò:
"Alzati" gridò al dormiente curvandosi e toccandolo sopra una spalla, "sbrigati... è tempo di andare..."
"Va bene" fu la risposta. Sicura di ritrovarlo vestito Carla passò nel bagno.
Si pettinò col pettine e la spazzola di Leo, si lavò le mani, esaminò attentamente nello specchio il suo volto pallido. "A casa" pensò "mi laverò tutta... farò un bagno... poi... e poi bisognerà andare subito a quell'appuntamento, al tennis." Ma nonostante questi pensieri calmi e pratici, quella domanda rattristata non cessava di echeggiare nei piani inferiori della sua coscienza: "È mai possibile che sia questa la nuova vita?"
Dopo le calze venne la volta delle giarrettiere; non rialzò quei suoi occhi preoccupati che dopo qualche istante e guardò con espressione dura verso il letto; ma Leo si era voltato contro la parete e pareva dormire. "Buon sonno" ella pensò; fu un attimo; e nel contempo, quasi che questo breve pensiero avesse potuto provocarlo, un senso di paura e d'incertezza le strinse il cuore; tornarono, dopo tante ore di completa dimenticanza, ad echeggiare nella sua testa le vecchie parole: "la nuova vita:" si chinò, raccattò la sottoveste: "È mai possibile" pensò stringendo nervosamente quel cencio e guardando fisso davanti a sé, "che sia questa la nuova vita?"
Senza cessare di agitare nella sua anima inerte quest'idea finì di vestirsi e si alzò:
"Alzati" gridò al dormiente curvandosi e toccandolo sopra una spalla, "sbrigati... è tempo di andare..."
"Va bene" fu la risposta. Sicura di ritrovarlo vestito Carla passò nel bagno.
Si pettinò col pettine e la spazzola di Leo, si lavò le mani, esaminò attentamente nello specchio il suo volto pallido. "A casa" pensò "mi laverò tutta... farò un bagno... poi... e poi bisognerà andare subito a quell'appuntamento, al tennis." Ma nonostante questi pensieri calmi e pratici, quella domanda rattristata non cessava di echeggiare nei piani inferiori della sua coscienza: "È mai possibile che sia questa la nuova vita?"
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