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4 novembre 2019

Con la mano protesa – Dylan Thomas

Odilon Redon - L'albero 1875
Con la mano protesa – Dylan Thomas

Con la mano protesa
Conta i giorni infiniti finché finiscono;
Mentre il polso si fa sempre più stanco,
Senti le ali degli angeli battere intorno alla testa
Senza rumore: battono tanto piano.
Perché contare con tanta tristezza?
Impara ad essere allegro coi più allegri,
Oppure (cambia tono!) dà sfogo a parole,
Prive di senso come le campane (oh cambia vita! ),
La frutta sulla credenza, le felci, i cinematografi,
E il mazzo delle carte.

Quando avevo sette anni contai quarantaquattro
Alberi davanti alla finestra;
Il che può essere o non pertinente
E simboleggiare i fattori di follia
Che fanno impazzire spettatori e attori.
Ho recitato la mia parte: contare o impazzire.
Il nuovo manicomio sulla collina
Sbircia la valle di traverso come un demente,
Aspettando e spiando che le tue dita sbaglino
A contare il numero dei pioli
Che mille pecore saltano
Ai miei ritmi incrociati.
Ho recitato la mia parte.

da Dylan Thomas Poesie inedite, a cura di Ariodante Marianni – Giulio Einaudi Edizioni

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