opera di Pascal Chove
La chioma - Baudelaire Charles
O chioma che come un'onda scendi sulla scollatura!
O riccioli! O profumo denso di languore!
Estasi! Stasera per riempire l'alcova oscura
dei ricordi che dormono in questa capigliatura,
come un fazzoletto al vento la voglio agitare!
L'indolente Asia e l'ardente Africa,
tutto un mondo lontano, quasi spento nell'oblio,
vive nelle tue profondità, o foresta aromatica!
Simili ad altri spiriti sull'onda della musica,
il mio naviga sul tuo profumo, o amore mio!
Andrò laggiù dove pieni di linfa, uomini e piante,
si struggono lungamente negli ardori dei climi;
portatemi là, forti trecce, siate la mia onda possente!
Mare d'ebano, tu contieni un sogno abbagliante
di vele e remi, di pennoni e fiamme:
un porto risonante in cui la mia anima si disseta
con grandi sorsi di profumo, di suono e di colore;
dove i vascelli scivolando nell'oro e nella seta,
schiudono ampie braccia per stringere la gloriosa meta
d'un cielo puro che freme d'eterno calore.
Immergerò la testa amorosa d'ebbrezza
in questo nero oceano in cui l'altro è racchiuso;
e il mio spirito sottile che il rollio accarezza
vi saprà ben ritrovare, o feconda mollezza,
il dondolio eterno d'un ozio odoroso!
Capelli blu-notte, tende di tenebre spiegate,
voi mi rendete l'azzurro del cielo tondo e senza fine;
sulle estremità piumose delle ciocche ritorte
m'inebrio con ardore di essenze mischiate
di olio di cocco, di muschio e di catrame.
A lungo! sempre! rubino, perla e zaffiro
la mia mano spargerà nella tua folta criniera,
perché tu non sia mai sorda al mio desiderio!
Non sei tu l'oasi in cui sogno, la fiasca ove aspiro
a lunghi sorsi il vino della memoria?
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