Fernando Botero - La strada
da “Gabriella
garofano e cannella” – Jorge Amado
(…)
All’angolo, in fondo
alla piazza, al centro di un piccolo elegante giardino di rose e gigli, con un gelsomino
sulla porta, sorgeva la nuova casa del colonnello Melk Tavares, oggetto di
profonde e accanite discussioni nella Cartoleria Centrale. Era una casa in
”stile moderno", la prima costruita dall’architetto lanciato da Mundinho Falcão,
e le opinioni della intellettualità locale si erano divise, le discussioni continuavano
eterne. Con le sue linee chiare e semplici, contrastava con i palazzoni
massicci e le basse costruzioni in stile coloniale. Nel giardino, inginocchiata
a curare i suoi fiori, più bella dei fiori, sognava Malvina, figlia unica di
Melk, alunna del collegio delle suore. Per lei sospirava Josuè. Ogni pomeriggio,
ultimate le lezioni e le interminabili discussioni nella Cartoleria Centrale,
il professore andava a passeggiare sulla piazza, venti volte passava davanti al
giardino di Malvina, venti volte le sue supplici occhiate carezzavano la
ragazza in una muta dichiarazione. Dal bar di Nacib, i clienti abituali seguivano
lo spettacolo quotidiano con ironici commenti:
- È ostinato il professore...
- Vuole farsi una
posizione indipendente, guadagnare piantagioni di cacao senza la fatica di
coltivarle.
- Eccolo là, per la
sua penitenza quotidiana... - dicevano le zitelle nel vederlo arrivare sulla
piazza, affannato, e simpatizzavano con lui, per quella passione non
corrisposta.
- Io lo so cos’è
quella: è una con la puzza sotto al naso che vuol fare la difficile. Ma che
cerca più di un giovane tanto intelligente?
- Ma povero...
- Matrimonio di
interesse non porta felicità. Un giovane sensibile, un letterato che compone
perfino poesie...
In prossimità della
chiesa, Josuè rallentava il passo, si toglieva il cappello, piegandosi quasi in
due di fronte alle zitelle.
- Educato,
distinto...
- Ma debole di
petto...
- Il dottor Plinio
dice che non ha niente di serio ai polmoni, è solo un po' gracile.
- È superba, ecco
cos’è, perché ha una bella faccia e il padre carico di soldi.
Poverino, lui tanto
appassionato... - un sospiro si levò dal petto sterile.
Accompagnato dai
commenti affettuosi delle zitelle, e da quelli ironici della gente nel bar,
Josuè si avvicinava alla finestra di Gloria. Per vedere Malvina, bella e
indifferente, verso la fine di ogni pomeriggio, percorreva quella strada a passi
lenti, con un volume di versi fra le mani.
Ma, di sfuggita, il
suo romantico sguardo sfiorava la prosperità degli alti seni di Gloria poggiati
alla finestra come sopra un vassoio azzurro. E dai seni si spostava verso il
volto bruno e abbronzato, dalle labbra carnose e sensuali, dagli occhi
continuamente invitanti. Allora, gli occhi romantici di Josuè si accendevano di
desiderio materiale e peccaminoso e un’ondata di calore gli arrossava il
pallido viso. Era soltanto un istante, poi, passata la tentazione della finestra
tentatrice, i suoi occhi ridiventavano supplici e disperati, la sua faccia si faceva
più pallida ancora, ed occhi e faccia si dedicavano completamente a Malvina.
(…)