Pagine

6 agosto 2018

da “La signora del miele” - Fanny Buitrago

dipinto di Fernando Botero
da “La signora del miele” - Fanny Buitrago

(…)
Peruchito aveva fretta e, in preda all’eccitazione, sbagliò strada. Invece di andare in direzione della piazza, corse verso l’angolo da cui arrivavano quegli strani suoni e altri fuochi non artificiali.
Teodora lo seguì come una sonnambula. intorpidita, con il vestito pieno di polvere e lo stomaco vuoto, si fermò, come una vespa attirata in una madia dal succo di canna, sotto le finestre che sembravano ondeggiare.
Rimase lì, aggrappata all’inferriata, ad ascoltare i fremiti, i balbettii, le suppliche, il frastuono della carne e i suoni dell’estasi, “Galaoooorrrr…!!! Cosìì così sìsì sì sì sìììì, come il prigioniero innocente che assiste alla propria esecuzione, mentre il bambino, avvinghiato alle sue gambe e al suo sedere, diceva:
“E’ tutto il pomeriggio che stanno giocando a chissà cosa. Don Galaor e la signorina che è andata a trovarlo. E anche nella casa qui di fianco, e in quella di fronte e di traverso. Giocheranno a guardie e ladri? O a gridare e non rispondere? Boh! E loro dagli e ridagli… ma a che cosa?”.
(…)

Traduzione di Antonella Donazzan

Nessun commento:

Posta un commento