Chao Ken - abandoned house
da “Malte Laurids Brigge” – Rainer Maria Rilke
Bibliothèque Nationale
(…)
E da quei muri
incorniciati nei riquadri delle pareti interne emanava il soffio di quella
vita, un soffio tenace, pigro, stagnante, che nessun vento aveva potuto portar
via. C’era il respiro di mezzogiorno e delle malattie, l’aria guasta, il fumo
vecchio di anni, il sudore delle ascelle che fa pesanti i vestiti, l’alito
delle bocche guaste, l’afrore dei piedi in fermento. C’era l’acredine delle
urine, il bruciore della fuliggine, il grigio effluvio delle patate bollite, il
puzzo greve e untuoso dello strutto irrancidito. L’odore lento e dolce dei
poppanti non lavati, il soffio d’angoscia dei bambini che vanno a scuola,
l’esalazione dai letti dei ragazzi nella pubertà. E molto si era aggiunto che
era venuto dal basso, evaporato dal baratro della strada; e molto era venuto
dall’alto con la pioggia che non è mai pura sulle grandi città. Molto avevano
portato i deboli venti, i venti ormai cittadini che soffiano sempre nelle
stesse strade, e molto era ancora venuto di cui non si può sapere l’origine. Ho
detto che tutti i muri erano demoliti meno l’ultimo? È sempre di quel muro che parlo.
Si dirà che vi ho indugiato innanzi; ma io giuro che comincio a correre appena
lo riconosco. È questo il terribile, che io lo riconosca?
(…)
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