dalla prefazione di Claudia Formiconi e Rudy De Cadaval
Così come in Ulisse, nell’andare oltre l’umano (quel trasumanar
che gli è costato l’inferno dantesco) e puntare alla
volta dell’ignoto, oltre le Colonne d’Ercole, della conoscenza,
che appartiene all’uomo moderno che non ha epoca,
tra cui il nostro:
E lì la conoscenza si è aperta a tanti altri Odissei
affascinati dall’ignoto ogni volta con diverso nome (…)
Dante lo nega per rispetto al suo dio
ma la mia nave è passata
…ed è andata oltre.
E andare oltre, negli abissi più profondi, quelli
dell’inconscio, del mare più profondo:
Sono io Achab ma anche Moby Dick, il rutilante mare
e le profondità abissali dove la maestà
di ogni verità è celata dalla bianca morte.
nei cromatismi preziosi “nell’oro” di Klimt in adele Bloch-
Bauer:
Scrigno di gioielli d’oro o quadro?
Vestito o ricco damascato di oro e luce?
Concerto di bellezza o baleni di sole?
E ubriacarsi “dentro il giallo” dei campi sterminati di grano,
nel raccolto a La Crau di Van Gogh:
Ebbro di sole mi appare gialla anche la sala
e giallo sono io e anche i vestiti
e perdersi nei “Colori come nuvole” nel Giallo, rosso, blu di
Kandinskij:
I colori di Kandinskij occhieggiano,
si offrono alla percezione
di chi osserva il giallo il rosso e il blu.
E contemplare la quiete della “attesa serena” del Vento dal
mare di andrew Wyeth:
Il vento continuerà a danzare nel silenzio
con le tendine della finestra aperta.
Il profumo continuerà ad entrare
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