Contromano il viaggio
«non c’è bisogno di conoscersi personalmente per sentire il richiamo delle origini»
Un anziano signore tornato dall’Inghilterra per partecipare ai funerali del padre, Mimmo, portato via da un tumore, chiede di incontrarlo. Dalle notizie apprese dall’uomo giunto da lontano per dare l’ultimo saluto all’amico, Saverio è il suo nome, Michele scopre di conoscere poco il passato del padre, di ignorarlo, anzi. Saverio conosceva il papà di Michele fin dalla fanciullezza quando entrambi avevano otto anni. L’anziano uomo venuto dall’Inghilterra racconta di una vita del padre a lui sconosciuta, di parenti dei quali fino allora ignorava l’esistenza, di come Mimmo fu adottato e delle vicissitudini, molte delle quali, condivise.
Dopo l’incontro con l’uomo tornato dal passato di suo padre, Michele comprende di essere cresciuto su radici diverse da quelle immaginate. Questa scoperta, richiamo irresistibile, lo induce a intraprendere un viaggio contromano, a ritroso nel tempo e dentro mondi a lui ignoti. Comincia così la ricerca verso la conoscenza delle proprie origini. E sarà un viaggio, quello narrato nel libro di Gianpaolo Colucci che porterà Michele in giro prima per la Basilicata e poi in vari luoghi dell’America Meridionale. Come Ulisse, Michele, farà delle tappe di avvicinamento e, quando la meta gli sembrerà a portata di mano, ecco che improvvisamente gli sfuggirà e si allontanerà. Talvolta Michele si troverà senza un orientamento in assenza di tracce da seguire, altre volte avrà timore dell’ignoto, delle scoperte che potrà fare. Basterà un lampo, un’idea per riprendere la sua ostinata ricerca con il fondamentale sostegno di Serena, sua preziosa compagna.
Ogni viaggio non è finalizzato all’esclusivo raggiungimento dello specifico obiettivo giacché le varie tappe, gli incontri, le situazioni non sono altro che arricchimento per la mente e per l’anima, elementi di conoscenza e di esperienza che concorrono a formare quello che noi siamo e quale importanza hanno le nostre radici dalle quali niente potrà mai dividerci.
Quando tornerà a casa Michele sarà una persona diversa poiché il viaggio contromano non è solo quello che lo porta nei vari luoghi geografici ma è soprattutto un viaggio introspettivo nelle profondità dell’intimo, dove scandaglia i “vissuti” di persone sconosciute eppure fondamentali per la sua esistenza. Michele coglierà i riverberi dei ricordi in un passato a lui sconosciuto ma non estraneo e proprio perché in quel passato ci sono le sue radici, saprà coglierne il senso e lì troverà anche gli elementi che lo condurranno a fare con serenità e convinzione scelte troppe volte rinviate. Il viaggio contromano è la metafora di una ricerca introspettiva prima dell’approdo di Michele nella sua Itaca.
Il libro di Giampaolo Colucci offre una lettura piacevole che mi sento di consigliare agli amanti del fruscio delle pagine.
Enzo Montano
Echos Edizioni,
Giaverno – Torino, 2017
198 pagine