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Le rgazze dei porti - Grazia Fresu
A volte se ne tornano la sera
stanche dei marinai
quelle ragazze dipinte oltre misura
che nei porti sognano
tra i naufragi un volto buono
e sanno.
La luna provocante maneggiona
di abusate maree,
la stanchezza da tempo
misurata su ricordi lontani,
le vene gonfie, il caldo,
l’illusoria brezza del mare
mista agli odori acri
di una ricca marina
le lascia come fiori indeboliti
sulle solite soglie.
Guardarle è ritirarsi
piano piano dal privato sgomento
dei loro cuori oscuri,
hanno carezze e orrori
affastellati tra i gerani carnosi
degli umidi balconi
e ancora sanno,
sedute nell’attesa che divora,
il salmastro le brucia,
cosce e umori tremano
e si disfanno
segrete dentro il tempo.
A volte se ne tornano la sera
stanche dei marinai
quelle ragazze dipinte oltre misura
che nei porti sognano
tra i naufragi un volto buono
e sanno.
La luna provocante maneggiona
di abusate maree,
la stanchezza da tempo
misurata su ricordi lontani,
le vene gonfie, il caldo,
l’illusoria brezza del mare
mista agli odori acri
di una ricca marina
le lascia come fiori indeboliti
sulle solite soglie.
Guardarle è ritirarsi
piano piano dal privato sgomento
dei loro cuori oscuri,
hanno carezze e orrori
affastellati tra i gerani carnosi
degli umidi balconi
e ancora sanno,
sedute nell’attesa che divora,
il salmastro le brucia,
cosce e umori tremano
e si disfanno
segrete dentro il tempo.
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