Mosaico raffigurante Anna Comnena
Anna Comnena – Costantino Kavafis
Nell’Alessiade effonde un gran pena
per la sua vedovanza Anna Comnena.
È presa da vertigine. “E con rivi
di lacrime”, ci dice, “inondo i miei
occhi… Ahimè flutti” della sua
vita, “sconvolgimenti”. La brucia l’angoscia
“fino alle ossa, alle midolla, e fa l’anima a brani”.
La verità sembra diversa: un solo cruccio
sentì, mortale, l’ambiziosa donna;
un unico dolore ebbe, profondo
(e incoffessato), quell’altera Greca:
di non aver potuto, pur con la sua destrezza,
conquistare l’impero. Glielo prese
quasi di mano quello sfacciato di Giovanni.
da Costantino Kavafis, La memoria e la passione, a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
Nell’Alessiade effonde un gran pena
per la sua vedovanza Anna Comnena.
È presa da vertigine. “E con rivi
di lacrime”, ci dice, “inondo i miei
occhi… Ahimè flutti” della sua
vita, “sconvolgimenti”. La brucia l’angoscia
“fino alle ossa, alle midolla, e fa l’anima a brani”.
La verità sembra diversa: un solo cruccio
sentì, mortale, l’ambiziosa donna;
un unico dolore ebbe, profondo
(e incoffessato), quell’altera Greca:
di non aver potuto, pur con la sua destrezza,
conquistare l’impero. Glielo prese
quasi di mano quello sfacciato di Giovanni.
da Costantino Kavafis, La memoria e la passione, a cura di Filippomaria Pontani
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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