56, 9 - Stefanie Golisch
I passi del mio vagare li hai contati,
le mie lacrime nell'orto tuo raccogli;
non sono forse scritte nel tuo libro?
Nel tuo grido
nasco come vento,
dimora d'aria per corvi, salamandre
la notte poso tra le tue labbra
scendo dal tuo sogno d'assoluto
verso la strada
m'immergo.
Nel mio giorno
cadi come sasso
impaziente
di sanguinare.
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